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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2012 alle ore 12:54.

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1342 chilometri all'ora, 1.24 volte la velocità del suono. Basta questo numero, diffuso stanotte dal team di Red Bull Stratos, per farci ancora una volta stupire dell'incredibile, lo ripetiamo perché è proprio così, impresa di Felix Baumgartner. È salito a 39.045 metri con la sua speciale capsula, 1315 chili, piccola e ipertecnologica, attaccato ad un pallone stratosferico enorme, riempito di Elio e sottilissimo: 3 millimetri di spessore.

Oltre 2 ore di ascesa, seguita da appassionati di tutto il mondo: 50 paesi collegati con 40 televisioni, 7.4 milioni di clic via Youtube, record assoluto per una diretta che è stata commentata alla grande via twitter anche da astronauti al momento coi "piedi per terra" . Mano a mano che saliva con la sua capsula, l'ansia e la paura si diffondevano in rete e quando si è sporto dalla capsula, mentre la telecamera riprendeva la Terra 40 chilometri più sotto, è stato il vero momento magico, 20 e 18 in Italia.
Un passo e via nel vuoto, per un salto di 9 minuti, di cui ben 4 in caduta libera, superando quasi subito il muro del suono, come esattamente 65 anni prima, stesso giorno e stesso mese, aveva fatto il primo aereo, un XS 1 Bell sviluppato per questo. Potenza delle coincidenze. Pressione ai minimi nella stratosfera, 2% di quella al suolo e vento molto leggero, l'ideale per l'impresa già rimandata per le condizioni meteo.

Unico momento di panico quando, al superamento del muro del suono, il corpo di Felix, come è ora chiamato nella Rete, ha iniziato a roteare furiosamente e la voce del coraggioso austriaco, 43 anni e fisico da atleta, è mancata per vari secondi. Era il momento che tutti temevano, bastava nulla perché, pur se protetto dalla specialissima tuta, sviluppata ad hoc partendo da quelle NASA per gli astronauti, ci lasciasse la pelle come altri che avevano già tentato l'impresa. Per fortuna è durato poco e in qualche secondo ha ripreso il controllo ed è arrivato a terra appeso al paracadute e in ottima forma, tanto da rimanere in piedi e salutare allegro e festante il team di recupero giunto sul posto in tempo reale.

Ora i dati del volo saranno sottoposti alla rigida burocrazia dei record per essere omologati, ma resta comunque un salto incredibile, anche per un uomo che ne ha fatti più di 2500 e che dal 2005 lavora a quest'impresa, per battere, alla grande, un record che resisteva da 52 anni, con un rispettabilissimo salto da 31 chilometri, ma niente superamento della barriera del suono. Le onde d'urto che appaiono a quella velocità potevano ammazzarlo senza problemi se solo avesse perso il controllo o la tuta si fosse in qualche modo danneggiata, fargli bollire il sangue oppure, per la differenza di pressione, farlo quasi "esplodere". Ma ce l'ha fatta grazie a una preparazione certosina e intelligente, sua , dell'attrezzatura e del suo team.

Un umanissimo commento il suo alla conferenza stampa "Quando sei sul predellino e stai per saltare con il mondo sotto ai piedi non pensi al record e neppure ai dati scientifici che vai a collezionare, ma semplicemente a tornare coi piedi per terra" . E non fatichiamo a crederci, noi che abbiamo seguito la diretta e abbiamo fatto esattamente lo stesso pensiero: speriamo ce la faccia a atterrare. Coraggio e decisione, non solo sua: all'ultimo momento infatti si è visto che una delle resistenze che doveva tenere la visiera calda perché non si appannasse non funzionava. Rimandare? Qualcuno si è preso la responsabilità, ragionata, e ha dato l'ok al volo. E ci ha azzeccato, non si vedeva gente in grado di prendere una decisione e assumersene la responsabilità in questo modo dai tempi del grande Von Braun e la missione Apollo, che portò l'uomo sulla Luna.
I dati raccolti nella caduta saranno preziosi per studiare le reazioni del corpo umano in quelle condizioni e per capire come costruire tute più efficienti, quella di Baumgartner era infatti piena di sensori. Altri i record battuti da Baumgartner, come la maggior altezza mai raggiunta da un uomo con un pallone, ma arrivare e superare la barriera del suono li batte tutti. Al prossimo record.

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