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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2012 alle ore 16:26.

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Grillo attacca a testa bassa il Partito democratico. Prima dal suo blog prende di mira il rottamatore Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze in corsa per le primarie, scrive l'ex comico, «soffre di invidia penis. Vorrebbe essere come il M5S, ma deve accontentarsi di essere del pdmenoelle. Un trauma». Quindi, Grillo rincara la dose: lo definisce «un ebetino inconsapevole, il compagno di banco che ti copia il compito ma non sa spiegarlo alla maestra, un succhiaruote della politica, un sindaco a zonzo, un aspirante dalemino, un vuoto con il buco intorno. Però - conclude Grillo - è giovane e tanto a modino. Se si comporta bene valuterò la sua iscrizione al M5S come attivista».

D'Alema e Veltroni? Non si dimettono, scappano
Anche D'Alema e Veltroni diventano l'oggetto degli attacchi dell'ex comico. Non si dimettono, osserva dal palco di un comizio alla stazione ferroviaria di Vizzini, nel Catanese, a sostegno del Movimento 5 Stelle per le regionali in Sicilia. In realtà, continua, scappano «e si tengono il vitalizio».

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