Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2012 alle ore 13:27.
Si allungano ancora i tempi della giustizia indiana per i Fucilieri di Marina
Salvatore Girone e Masimiliano Latorre, "prigionieri" delle autorità indiane ormai da otto mesi e accusati di aver ucciso due pescatori creduti pirati a bordo del peschereccio Saint Antony il 15 febbraio scorso. La Corte Suprema indiana, che da oltre un mese deve rendere nota la sentenza riguardante il ricorso presentato dallo Stato italiano circa la contestata giurisdizione indiana sulla vicenda, prende ancora tempo ufficialmente a causa di due imminenti periodi di ferie legate a importanti ricorrenze religiose. La notizia è emersa dall'esame del calendario delle festività pubblicato nel sito della Corte stessa che conferma come il più alto tribunale indiano sarà chiuso dal 22 al 27 ottobre compreso e poi nuovamente dal 12 al 17 novembre in occasione della festa di Dusshera e di quella del Diwali (o Festa delle Luci), che segna il Capodanno induista.
L'atteso verdetto, che determinerà il via libera o meno al processo contro i due militari già istruito dallo Stato del Kerala, potrebbe quindi subire nuovi ritardi a causa della sospensione dell'attività giudiziaria. In attesa della sentenza della Corte Suprema il giudice del tribunale di Kollam. P.D. Rajan aveva annunciato l'11 ottobre il rinvio del processo all'8 novembre. Uno slittamento che aveva suscitato la reazione del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, il quale si era detto "allibito" avvertendo che se non si arriverà alla liberazione dei due militari l'Italia è pronta a "una serie di azioni a livello internazionale" che aprirebbero "una controversia tra Stati".
Ai primi di settembre il collegio giudicante dell'Alta Corte composto dai giudici Altamas Kabir e J.Chelameswar chiuse il dibattimento preannunciando una sentenza che finora non è stata emessa. In settembre la nomina del giudice Kabir alla presidenza della Corte Suprema stessa, ha determinato un ulteriore rallentamento dei tempi di attesa della sentenza. Indiscrezioni sottolineano però che sulla decisione si accentuano pressioni politiche divergenti tra quanti vorrebbero il processo (e la condanna) degli italiani e coloro che vorrebbero veder risolto il contenzioso con Roma con una sentenza che, limitandosi a stabilire il difetto di giurisdizione dell'India su un episodio verificatosi in acque internazionali, non entrerebbe nel merito della colpevolezza o innocenza dei due fanti del reggimento San Marco. Comunque vada, quindi anche se la Corte Suprema desse il via libera al processo in Kerala e in caso di condanna, per Latorre e Girone sembra ormai certo il rientro in Italia. I due militari, in libertà vigilata nella città portuale meridionale di Kochi, potranno usufruire dei benefici dell'accordo tra Italia e India sul trasferimento delle persone condannate dai tribunali dei due Paesi siglato in agosto e ratificato oggi dalla Camera.
Il provvedimento, approvato con 458 si, un astenuto e nessun contrario passa ora all'esame del Senato, aveva indotto il ministro Terzi a dichiarare il 15 ottobre che "i marò torneranno a casa" pur ammettendo di non sapere ''quando'.
©RIPRODUZIONE RISERVATA