Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2012 alle ore 09:59.

My24

Appuntamento ieri sera alle 20,30 nella piazza principale di Alessandria, piazza della Libertà. In piazza circa duemila persone per la fiaccolata organizzata dai sindacati per dire no al declino della città, in dissesto finanziario dall'estate scorsa.

Ad aprire il corteo il sindaco Maria Rita Rossa, giunta di centrosinistra eletta in primavera, con il compito di traghettare amministrazione e città fuori dal default. «Non lasciateci soli» è l'appello che il primo cittadino rivolge a Roma. «Non siamo in grado di pagare gli stipendi, il prossimo 27 ottobre, di 2.500 persone, tra addetti del comune e delle partecipate», ha detto il primo cittadino nei giorni scorsi e lo ha ripetuto ieri, a Bologna, incontrando il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri.

Serve un «aiuto straordinario» dice la giunta, ma la strada del fondo anti dissesto sembra ormai sbarrata. Bisogna far fronte all'emergenza. «Abbiamo fatto proposte concrete – aggiunge Rossa – per ottenere, ad esempio, l'Irpef a novembre piuttosto che a marzo, o poter contare sull'Imu come anticipazione di cassa, o ancora i 5 milioni di rimborsi spese che aspettiamo dal Governo centrale, questo ci metterebbe in condizione di affrontare i prossimi mesi».

A rischio dunque il sistema dei servizi in città se a ottobre i dipendenti del Comune e delle partecipate non potranno essere regolarmente retribuiti. A rischio anche il mondo della cooperazione - oltre mille addetti che forniscono servizi per bambini, anziani e ambiente - che vanta crediti per oltre 8 milioni, scaduti da circa due anni, e che ieri mattina ha organizzato ad Alessandria un'assemblea.

Qui tutti pagano un prezzo: le tariffe dei servizi sono state aumentate al livello massimo, dagli asili nido alle mense, allIirpef alla Tia, con cartelle straordinarie di pagamento già sull'anno corrente. A inizio settembre sono arrivati i tre commissari nominati dal ministro Cancellieri: hanno presentato il bando aperto ai creditori che entro il 3 novembre prossimo dovranno presentare la loro situazione. Poi si traccerà il quadro completo, ci vorranno dei mesi, almeno fino alla primavera prossima. La situazione è pesante, il dissesto finora stimato pesa per circa 200 milioni se si sommano i 93 milioni di disavanzo, i 27 di debiti extra bilancio e gli oltre 70 di debiti verso il sistema delle partecipate.

Un sistema ingrassato negli anni, fino a contare tra Amiu (rifiuti) e trasporti (Atm) un esercito di 1.800 persone. «Entro il 30 novembre – dice l'assessore al Bilancio Pietro Bianchi – bisognerà approvare il bilancio riequilibrato. Nel 2013 potremo contare su 90 milioni di risorse certe, tra entrate fiscali e trasferimenti, e bisogna varare tagli per circa 25-30 milioni». Sì, perché il debito accumulato dall'amministrazione non è collegato a investimenti ma alla spesa corrente. Quindi l'unica strada è ridurre le spese. Soltanto per i contratti di servizio alle partecipate, aggiunge Bianchi, i trasferimenti passeranno da 55 a 36-37 milioni. Tagli, dunque, che agitano l'esecutivo.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi