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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2012 alle ore 14:53.

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Dopo la parola d'ordine «rottamazione», e la polemica sul cambiamento dei vertici, ora la battaglia tra concorrenti alla guida del Pd si combatte soprattutto sul terreno delle regole che saranno alla base delle primarie - in programma per il 25 novembre - del centro sinistra. Dal Palaolimpico di Torino, tappa del tour della sua campagna elettorale, Renzi si è rivolto al segretario Bersani e gli ha ricordato: «Caro segretario, le regole fanno male a te». Come dire: cambiare ora il sistema, è stato in sintesi il suo ragionamento, dimostra che tu hai paura. «Il mio Pd - ha continuato il sindaco di Firenze - arriva al 40 per cento, il loro Pd al 25 per cento». Infine, una critica al premier Monti: «Chi vi racconta che la crisi é finita vi prende in giro». Bersani non è intervenuto sul tema delle regole, ma ha preferito affrontare il nodo delle modifiche da apportare alla legge di stabilità. «Non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola», ha avvertito.

Renzi a Bersani: non puoi aver paura del voto dei diciasettenni
«Chi vuole governare il Paese - è il ragionamento del sindaco di Firenze - deve avere il coraggio di mettere tutto ciò che può sul tavolo. Non può aver paura del voto dei diciassettenni o del voto libero degli italiani modificando delle regole che erano sempre state le stesse e facendo un atto, caro segretario, che non fa male a noi ma fanno male a te perchè cambiando le regole hai messo le condizioni di poter dire che queste primarie sono ispirate dalla vostra paura non dal coraggio. Noi - ha chiarito Renzi - non ce ne andremo da casa nostra neppure se ci cacciano e ci dispiace per il nostro segretario».

Caso Cayman? C'è una sinistra ossessionata dall'idea di denaro
Tornando alle polemiche di questi giorni sui suoi contatti con il mondo della finanza, Renzi ha ricordato che c'è una sinistra che è «ossessionata dall'idea del denaro».

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