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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2012 alle ore 22:38.

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Disposti a tutto, anche a rinunciare alla cittadinanza americana (orgoglio di ogni famiglia a Stelle e Strisce, a prescindere dal colore politico), pur di sfuggire alle maglie del Fisco. O, almeno, questa è la speranza.

File ai consolati americani
I giornali americani negli ultimi giorni raccontano con grande evidenze le storie degli expatriates da tempo residenti in Svizzera che si affollano ai consolati delle principali città elvetiche con la domanda di rinuncia alla cittadinanza statunitense. A muoverli è lo spauracchio chiamato Facta (Foreign Account Tax Compliance Act), normativa messa a punto dal governo Usa per far sì che tutti ma proprio tutti i contribuenti paghino le tasse. Compresi quelli che hanno la doppia cittadinanza o sono momentaneamente all'estero. Una normativa senza limitazioni, valida su scala planetaria

Strategia a rischio
La misura, che entrerà in vigore il 1° gennaio prossimo, sta mettendo in allarme soprattutto i detentori di risparmi nei paradisi fiscali (o ex-tali), a cominciare dalla Svizzera. Tanto che sarebbero stati proprio i consulenti di alcuni istituti di credito elvetici a consigliare questa mossa ai risparmiatori, assicurando che la richiesta verrà accettata per tutti coloro che risiedono nei cantoni da almeno cinque anni e in questo periodo non hanno mai fatto rientro Oltreoceano.

Sulla sua efficacia, tuttavia, nessuno può mettere la mano sul fuoco: i forum online riportano posizioni diverse da parte dei tributaristi in merito all'assoggettabilità o meno di questi lavoratori alla normativa. Qualcuno fa notare, anzi, che la richiesta di rinuncia alla cittadinanza potrebbe suonare come un campanello d'allarme per il Fisco americano, una sorta di invito ad approfondire la propria situazione personale.

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