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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2012 alle ore 18:23.

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«Per amore dell'italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d'amore che mi spinsero a muovermi allora». Lo dice Silvio Berlusconi, che annuncia: «Non ripresenterò la mia candidatura a premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po' di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività».

Quanto all'operato del governo Monti, «Sono stati commessi errori, alcuni riparabili a partire dalle correzioni alla legge di stabilità - dichiara Berlusconi - e ad alcune misure fiscali sbagliate, ma la direzione riformatrice e liberale è stata sostanzialmente chiara».

La scena del candidato premier il 16 dicembre
Il leader del Pdl apre quindi alle primarie: «Con elezioni primarie aperte nel Popolo della Libertà - assicura - sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse e idee diverse cementate da valori comuni. Il movimento fisserà la data in tempi ravvicinati (io suggerisco quella del 16 dicembre), saranno gli italiani che credono nell'individuo e nei suoi diritti naturali, nella libertà politica e civile di fronte allo Stato, ad aprire democraticamente una pagina nuova di una storia nuova, quella che abbiamo fatto insieme, uomini e donne, dal gennaio del 1994 ad oggi».

Santanché: mi candido alle primarie
«Mi candiderò assolutamente» alle primarie del Pdl appena indette da Silvio Berlusconi. Lo dice Daniela Santanché, interpellata telefonicamente. «Io sono molto invidiosa delle primarie del Pd perché nonostante abbiamo cambiato le regole in corsa e via dicendo, la gente torna ad appassionarsi», ha dichiarato Santanché a Tgcom24. «Loro stanno dando dimostrazione di essere vivi, c'è confronto. Il Pdl è finito nel cuore della gente, dobbiamo avere uno scatto di reni e cercare di creare qualcosa di più ampio, insieme a tutti coloro che non vogliono lasciare l'Italia a Vendola e Bersani. Se Alfano fosse legittimato da primarie riuscirebbe a tenere meglio tutti uniti. Non mi sembra di dire cose pazzesche». Quanto al futuro ruolo di Berlusconi, ha spiegato: «Io voglio salvare il berlusconismo perché è stato fondamentale per non consegnare l'Italia alla sinistra e cambiando il modo grigio di fare politica. Berlusconi ha sconfitto i salotti buoni della finanza, noi dobbiamo tornare al partito leggero, il partito di plastica».

Le reazioni all'annuncio dell'ex premier
Per Alfredo Mantovano, del Pdl, «L'annuncio del presidente Berlusconi di convocazione delle primarie per metà dicembre va nella direzione di quel rinnovamento effettivo e di quel coinvolgimento ampio sollecitati da tanti nei mesi passati. Chi in Italia non si riconosce a sinistra ha ora una prospettiva concreta di partecipazione in più e un alibi in meno».


Anche Guido Crosetto, dopo la divulgazione della nota di Silvio Berlusconi, dichiara che «Il passo indietro Berlusconi lo ha fatto un mese fa. Io chiedo le primarie da tempo e sono contento che il passo avanti in tal senso lo abbia fatto Berlusconi».

E per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, «La dichiarazione di Berlusconi è il gesto di generosità e di apertura al futuro che tutti ci aspettavamo. Silvio Berlusconi si conferma un grande leader che ha il merito storico di aver fondato il centrodestra».

Il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, afferma che «Quella di celebrare le primarie il 16 dicembre è, da parte di Berlusconi, una decisione generosa, aperta al futuro, che mobilita e rilancia il Popolo del centrodestra».

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