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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2012 alle ore 10:47.

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La "tassa di solidarietà" su tutti i redditi sopra i 150mila euro per rafforzare il Fondo creato per la salvaguardia dei lavoratori esodati non piace a Confindustria. «C'é già aliquota del 3% su questi redditi, aggiungerne un'altra sarebbe alquanto iniquo, quella é la fascia di popolazione che é l'unica che spende e c'é problema di consumi interni», spiega il vice presidente dell'associazione degli industriali, Aurelio Regina, intervenendo a questa mattina a "Radio anch'io" Rai. Da bocciare quindi la proposta avanzata dalla commissione Lavoro della Camera per finanziare maggiori tutele per gli esodati, perchè rappresenta «un'ulteriore minaccia» per i consumi.

Sindacati in difesa del contributo
L'opposizione di Confindustria si scontra, in giornata, con il fronte compatto dei favorevoli al contributo di solidarietà, a cominciare dai sindacati, compatti nel difendere obiettivi e modalità della misura. La
soluzione trovata dal Parlamento sugli esodati, spiega il leader Cisl, Raffaele Bonanni, nel corso della stessa trasmissione, «é un'indicazione credibile». E aggiunge: «Bisogna trovare una soluzione alla questione di tutti gli esodati, dunque questa soluzione va bene, se se ne trovano anche altre migliori tanto meglio; l'importante é che si trovino i soldi per questa operazione».

Cgil: necessità confermata dal Parlamento
Per Susanna Camusso (Cgil), tassare di più i ricchi per contribuire alla salvaguardia degli esodati «È il segno di una necessità che il Parlamento conferma affinchè si dia una soluzione al problema degli esodati che è una profonda ingiustizia che continua a permanere''. L'emendamento alla legge di Stabilità approvato alla Camera, ricorda Camusso a margine di un convegno a Firenze, introduce «un meccanismo di solidarietà per chiedere a chi ha di piu' in questo Paese di contribuire».

Cicchitto (Pdl): gruppo non cosultato, soluzione non condivisa
Lamenta la mancata consultazione della presidenza del Pdl alla Camera il capogruppo Fabrizio Cicchitto , che sottolinea come il centrodestra «non condivide» la soluazione individuata dalla commissione Lavoro: «Sostenendo in via generale la via dell'abbattimento del debito per diminuire una pressione fiscale insostenibile per tutti, non condividiamo il ricorso a forme di finanza straordinaria per una copertura delle risorse necessarie sul tema. Riteniamo più ragionevole e realistica l'impostazione contenuta nell'emendamento presentato dall'on. Giuliano Cazzola e da altri», conclude.

Bonelli (Verdi) da Confinustria egoismo sociale
Tra gli esponenti politici, tra i primi a reagire alle parole di Regina è il
Presidente dei Verdi Angelo Bonelli: «Quello di Confindustria sull'ipotesi del prelievo del 3% sui redditi più alti é semplicemente egoismo sociale». Iniquo, aggiunge, è piuttosto «tagliare sulla salute, sulla scuola, sulle tutele e l'assistenza per gli anziani ed i disabili. Tutte scelte contenute nella Legge di Stabilità rispetto alle quali Confindustria non ha fiatato».

Fassina (Pd): il Governo maturi una posizione più aperta
Sempre a sinistra, il responsabile Economia e lavoro del Pd, Stefano Fassina, interviene da Bari sulla situazione degli esodati sollecitando da parte del Governo la definizione di una «posizione più aperta rispetto a quella che ha manifestato ieri». A margine dell'Assemblea generale delle cooperative pugliesi, organizzata da Legacoop Puglia, Fassina ha ricordato l'approvazione in commissione Lavoro della Camera dell'emendamento per il sostegno agli esodati: «una posizione che poi sarà valutata anche dalla commissione Bilancio. Credo ci sia la possibilità di portare in porto un intervento sulla platea degli esodati affinchè nessuno di coloro che sarebbe dovuto andare in pensione nel 2013-2014 rimanga intrappolato nel segmento dell'età pensionabile, rientrando quindi nei salvaguardati»

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