Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2012 alle ore 18:10.

My24

Ricordate la strage tedesca di Duisburg del 15 agosto 2007 – passata agli annali della storia contemporanea come strage di ferragosto – in cui morirono 6 persone davanti al ristorante italiano "Da Bruno". Una strage che sarebbe stata compiuta dagli affiliati alle cosche Nirta e Strangio contro le cosche Pelle e Vottari come ultimo atto della faida che imperversa(va) da anni.

Ebbene nonostante quella strage e gli sforzi fatti dalle Autorità tedesche sul fronte della lotta alle mafie, Duisburg resta tra le capitali tedesche della ‘ndrangheta.
Volete una riprova? Arriva dalle pagine dell'ordinanza "Revolution" del 18 ottobre con la quale il procuratore aggiunto della Procura di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, con i pm Federico Perrone Capano e Francesco Tedesco, oltre a portare alla luce tutta la passione delle mafie per i "trasporti pericolosi" e per i falsi bond Usa (si veda l'articolo sul Sole 24 Ore del 19 ottobre), ha sgominato un'associazione calabro-pugliese dedita al narcotraffico, con una enorme capacità di contrattare direttamente con i narcos sudamericani per l'acquisto di ingenti partite di cocaina da far transitare per i porti europei.

Le indagini hanno consentito di identificare il comune denominatore al gruppo criminale calabresi e al gruppo criminale pugliese: la partita di cocaina da cedere ai pugliesi doveva essere fornita dal narcotrafficante Bruno Pizzata. La cessione di cocaina non è andata a buon fine a causa dell'errato "taglio" della stessa che, di fatto, ha reso inutilizzabile la sostanza stupefacente. La mancata cessione del 2010 è il momento investigativo che permette di individuare il vertice della piramide criminale, rappresentata da Francesco Strangio e Bruno Pizzata (personaggi di spicco della cosca di ‘ndrangheta di San Luca Nirta-Strangio), per gli inquirenti e gli investigatori brokers della cocaina con capacità di trattare direttamente con i narcos sudamericani.

Duisburg è risultata essere la base logistica per l'organizzazione e la gestione del traffico internazionale di sostanze stupefacenti da parte di Bruno Pizzata e del suo gruppo criminale. In Germania ha trascorso la sua latitanza sino alla sua cattura. Bruno Pizzata, nato a Melito Porto Salvo ma domiciliato a San Luca, si sottrasse al fermo di indiziato di delitto del 2 dicembre 2010 emesso dalla Dda di Catanzaro nell'ambito dell'operazione di Polizia denominata Overloading. Fu arrestato nella città tedesca di Oberhausen il 4 febbraio 2011 dal Gico/Goa della Guardia di finanza, dal Ros dei Carabinieri con l'ausilio delle forze speciali tedesche del Polizeiprasidium 21 di Duisburg. Fecero irruzione in una pizzeria (altro elemento ricorrente di aggregazione tra malavitosi, in quanto è più facile mischiarsi tra gli avventori e passare inosservati) gestita da calabresi (" La Cucina") situata nella cittadina di Oberhausen, scovandolo.

La facilità di operare un traffico di sostanze stupefacenti in contesti internazionali ha evidenziato l'estrema pericolosità dell'organizzazione, cosa che ha avuto notevoli riflessi nelle attività investigative caratterizzate da inusuale complessità e dalla cooperazione, tramite rogatoria internazionale, della Polizei Des Landes - Nordrhein-Westfalen Polizeiprasidium di Duisburg (Germania), della Polizia olandese, con gli uomini della Unit Randstad Noord - Dienst Nationale Recherche - Korps Landelijke Politiediensten di Amsterdam ed, infine, della Polizia belga.
Tra le carte si può leggere che i membri della presunta associazione ‘ndranghetista mandata gambe all'aria dalla Dda di Reggio, fanno affidamento su basi logistiche ed appoggi in tutta Italia, in particolar modo a Milano e nei paesi dell'hinterland milanese, e nei principali Paesi europei: Germania (Duisburg, Oberhausen e Dusseldorf), Olanda (Amsterdam) e Belgio (Anversa).

Protagonisti dell'asse Duisburg-San Luca sono sempre le cosche della cittadina aspromontana che attraverso la città tedesca fanno scorrere i propri traffici. L'"anello superiore" della catena dell'organizzazione, affermano i pm, era infatti rappresentato proprio da Bruno Pizzata e Francesco Strangio.
Anche questa volta la Polizia tedesca – che sta cominciando a capire la forza devastante della ‘ndrangheta anche nel loro Paese e dunque la necessità di rafforzare l'intesa – ha collaborato. Ad esempio il 20 maggio 2010, quando il Commissariato di Duisburg ha registrato la cessione tra due calabresi di 5 kg di cocaina.

Ma Duisburg è soltanto la trasposizione e l'internazionalizzazione di una faida locale? A questa risposta, il 31 luglio 2012, ha risposto Carlo Caponcello, sostituto procuratore nazionale antimafia, nel corso della sua audizione alla Commissione parlamentare antimafia. "Se diamo questo tipo di interpretazione a quella faida, a quella strage di sei persone, diamo una lettura riduttiva – ha affermato –perchè in realtà, Duisburg costituisce il momento in cui la 'ndrangheta, anche in quel territorio, deve stabilire i confini territoriali e i rapporti che devono governare la 'ndrangheta in Germania".
Se così è allora par di capire che a Duisburg e in Germania comandano ancora i sanlucoti, sponda Nirta-Strangio.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi