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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2012 alle ore 17:07.
(Reuters)
Chiusa fino a data da destinarsi. La statua della Libertà, che ha compiuto 126 anni la scorsa domenica, è l'ultima vittima dell'uragano Sandy, che ha devastato la costa est degli Stati Uniti, facendo finire intere zone sott'acqua e lasciando centinaia di migliaia di persone al buio anche a New York.
Gli altri simboli della città, - l'Empire State Building e il ponte di Brooklyn, - hanno resistito senza troppi problemi, ma Lady Liberty, da sola contro le onde altissime e i venti che hanno spazzato il New York Harbor, ha dovuto alzare bandiera bianca.
La celeberrima torcia, che dà la direzione ai naviganti anche nella nebbia più fitta, si era spenta lunedì sera quando Sandy si è abbattuta sulla città. La statua, che aveva appena riaperto i battenti dopo essersi "rifatta il look" con un restauro da 30 milioni di dollari, ha resistito, non è crollata, ma i danni ci sono stati: su Liberty Island, quella dove si trova la statua, e su Ellis Island, la porta di ingresso alla città per milioni di immigranti fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono ancora in parte allagate e non c'è ancora corrente elettrica (come del resto non c'è in tutta la parte meridionale di Manhattan).
Solo quando sarà del tutto sicuro accedere alle isole, le squadre di esperti potranno stabilire con precisione l'entità dei danni. "Una valutazione iniziale indica che la statua stessa, dalla base alla torcia, è in buone condizioni", ha detto Mindi Rambo, portavoce del National Parks of New York Harbor, l'ente che gestisce le due isole, considerate parco nazionale. Ma per il momento i turisti si devono mettere il cuore in pace, anche quelli che avevano prenotato online il biglietto per salire fino alla corona della statua (già lunga mesi la lista di attesa): "A causa delle condizioni provocate dall'uragano Sandy, la statua della Libertà è chiusa fino a nuovo ordine", si legge sul sito del National Park Service.
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