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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2012 alle ore 15:23.

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(Afp)(Afp)

La famiglia Lacoste esce completamente dal gruppo del coccodrillo, consegnando la maggioranza all'elvetica Maus (gruppo familiare con sede a Ginevra fondato nel 1902 e attivo in piccole catene di negozi in Svizzera, Francia e Italia Manor, Jumbo e le parafarmacie Parashop). La presidente di Lacoste, Sophie Lacoste Dournel, e i suoi alleati con il 28% complessivo del capitale hanno annunciato che cederanno le loro azioni al gruppo svizzero, come ha già fatto Michel Lacoste, il padre di Sophie. Maus arriverà quindi a controllare la quasi totalità del capitale della società, al termine di un conflitto all'interno della famiglia fondatrice.

Michel Lacoste, contrario al fatto che la figlia fosse ai vertici del gruppo, ha annunciato alla fine di ottobre la cessione con altri soci del 30,3% a Maus Frere, già azionista della Lacoste con il 35%. Il gruppo elvetico quindi arriverà a detenere il 93% della Lacoste. «Dopo avere esaminato le diverse alternative, Sophie Lacoste Dournel e gli azionisti della famiglia che rappresenta hanno constatato che continuare ad opporre due gruppi di azionisti nuocerebbe agli interessi dell'azienda e dei suoi dipendenti», spiega il comunicato diffuso dalla presidente di Lacoste che prosegue indicando che «pertanto, hanno deciso di cedere le loro azioni al gruppo Maus Fréres» finora presente nel capitale tramite la filiale Devanlay e detentore della licenza della celebre polo. La transazione verrà fatta alle stesse condizioni presentate dal gruppo elvetico in occasione dell'acquisto della quota di Michel Lacoste. Allora Maus aveva indicato che il prezzo della transazione valorizza Lacoste «tra 1.000 e 1.250 milioni di euro».

Rancori in famiglia distruggono la società fondata dal nonno
«È con grande tristezza che pensiamo di cedere la nostra partecipazioni nell'azienda che é stata fondata da mio nonno» ha dichiarato Sophie Lacoste Dournel. Le ostilità in famiglia nascono da un problema di successione e sono esplose il 23 ottobre quanto l'ex-presidente Michel Lacoste si é rivolto ai magistrati per chiedere l'annullamento della domina alla presidenza della figlia. Su Le Monde, Michel Lacoste aveva denunciato «un'assunzione del controllo irregolare» da parte della figlia. Sophie Lacoste-Dournel, 36 anni, é stata eletta il 24 settembre alla presidenza non esecutiva della Lacoste dal cda da poco rinnovato. Era nel board dal 2005. Secondo il padre, la nomina é avvenuta in violazione del patto di sindacato che lega i famigliari-azionisti.

Il 69enne Michel Lacoste aveva per altro fatto capire subito che avrebbe contestato la nomina della figlia, giudicata sorprendente anche da molti osservatori. Stando alle indiscrezioni, l'ex-presidente avrebbe sostenuto per la sua successione la nipote Beryl Lacoste-Hamilton, 56anni, che aveva già gestito diverse licenze del gruppo. Il gruppo fondato nel 1933 dal campione di tennis René Lacoste nel 2011 ha realizzato un fatturato di 1,6 miliardi di euro.

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