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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2012 alle ore 16:33.

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«Il nostro impegno è per un testo largamente condiviso perchè le regole vanno scritte a più mani». Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha lanciato un nuovo appello perchè si trovi un'intesa sulla riforma della legge elettorale. Schifani si è detto fiducioso che «le divaricazioni di ieri vengano ricomposte».

In atto un confronto fra Pd e Pdl
Intanto le trattative sulla legge elettorale vanno verso uno spiraglio d'intesa. Pd e Pdl hanno aperto il confronto sulla possibilità di abbassare la soglia per ottenere il premio di maggioranza al 40 per cento (rispetto al 42,5 per cento votato ieri al senato) e per innalzare dal 5 per cento a una soglia più alta il premio al partito che ottiene la percentuale più alta. Dopo una serie di contatti a tre, avvenuti questa mattina, sarebbe in corso in questi minuti il confronto tra i rappresentanti del Pd e quelli del Pdl.

Finocchiaro (Pd): stasera passaggio cruciale
«Sulla legge elettorale noi affronteremo stasera il passaggio cruciale. Nella giornata di ieri si è registrato un voto che io definisco inquietante, con cui si è stabilito di fissare la soglia al 42,5 per cento per il premio di maggioranza senza prevedere alcuna possibilità, nel caso in cui la coalizione non raggiungesse quella soglia, di premio al primo partito. Si scontrano due visioni: quella di chi, come noi, vorrebbe un sistema che consenta agli elettori di avere un governo stabile e coeso la sera stessa delle elezioni e quella di chi vuole una legge elettorale che non faccia né vincere né perdere nessuno», ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.

Rutelli (Api): quanta ipocrisia
«Mamma mia quanta ipocrisia: tutte le coalizioni che si sono presentate al voto dal 1994 ad oggi hanno superato ampiamente il 40% dei voti! «Anche chi ha perso», ha detto Francesco Rutelli (Api). «Cosa si pretende? Che si attribuisca il 55% dei seggi a chi resti al 30% dei voti? Altro imbroglio: non si tratta affatto di fare una legge anti-Grillo. Al contrario: di sfidare tutti-Grillo compreso- a formare una maggioranza per governare, non solo per raccogliere seggi e rifiutare le responsabilità di governo in tempi tanto difficili. Questa è la verità, non le molte balle che ho sentito».

Per Renzi la modifica è quasi peggio del Porcellum

«Vorrei una legge elettorale in cui dopo un'ora chi perde si congratula con chi vince. No al porcellum. Ma la modifica proposta è quasi peggio!». Così Matteo Renzi, su Twitter, valuta il via libera in commissione alla soglia del 42,5 per cento per ottenere il premio di maggioranza.

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