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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2012 alle ore 08:38.

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Silvio Berlusconi in una foto d'archivioSilvio Berlusconi in una foto d'archivio

Più del rischio flop, temono le mosse del Cavaliere. Lo conferma la tensione che ha accompagnato ieri il vertice a Palazzo Grazioli (complice anche l'assenza degli ex An), nel quale il principale obiettivo di Angelino Alfano è stato saggiare le reali intenzioni di Silvio Berlusconi. Il segretario sulle primarie si gioca tutto. Dopo l'annuncio in pompa magna, un'eventuale marcia indietro si tradurrebbe nella sua fine politica. Lo sa anche il Cavaliere. Oggi quindi si terrà l'ufficio di presidenza che ufficializzerà il via libera alle primarie pidielline "american style".
Berlusconi non è comunque intenzionato a sporcarsi le mani e si è limitato a garantire ad Alfano che non farà atti di sabotaggio. Una rassicurazione che tuttavia non cancella i sospetti e i timori sull'ex premier. Lo confermano le voci su un incontro imminente (qualcuno sostiene che ci sia già stato) tra Berlusconi e Giampiero Samorì, ribattezzato il Berlusconi di Modena e conosciuto come uomo assai vicino a Marcello Dell'Utri, che secondo alcune voci sarebbe «pronto» a candidarsi alle primarie pidielline in tandem con Vittorio Sgarbi anche se Samorì stesso ieri ha smentito seccamente la notizia. «L'obiettivo di Berlusconi è non consentire ad Alfano di vincere a mani basse, in modo da condizionarlo, per questo vanno bene i Samorì, le Santanchè e magari anche le Meloni...», è la convizione di un dirigente assai vicino al segretario.

In realtà Berlusconi l'obiettivo non lo ha ancora deciso. Prima vuole capire come andrà a finire la trattativa sulla legge elettorale nonché l'esito delle primarie del Pd. Per questo al Cavaliere l'ipotesi prospettatagli ieri, ovvero di primarie all'americana, tutto sommato gli va bene. L'idea è quella di parcellizzare le consultazioni in modo da farle durare a lungo ed evitare anche il confronto con quelle di Bersani e Renzi. Insomma non ci sarà un'election day o un'elezione con ballottaggio come fa il Pd, dove nel giro di un paio di settimane si conoscerà il candidato premier dei democratici. Le primarie del Pdl partiranno il 17 dicembre e si concluderanno presumibilmente a febbraio. In questo lasso di tempo si procederà alle consultazioni provinciali il cui responso sarà ufficializzato nella convention finale, durante la quale potrebbe essere annunciato anche il nuovo simbolo simbolo del Pdl. In questo modo le primarie saranno sfruttate anche per tenere accesi i fari su Alfano & co. durante la campagna elettorale per le politiche. Questo almeno è l'obiettivo del segretario, Berlusconi permettendo.

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