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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2012 alle ore 22:27.

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Una carriera brillante, quella del generale David Petraeus, naufragata, pare, per una relazione extraconiugale. Certamente un'inciampo imprevedibile per un uomo dal carattere d'acciaio come il suo che ha risolto per la Casa Bianca per la guerra in Iraq e a cui il presidente Barack Obama aveva affidato la guida della Cia dopo esser stato fino alla primavera 2011 comandante delle forze Usa e Nato in Afghanistan.

Nato 58 anni or sono a Cornwall-on-Hudson, nello Stato di New York a pochi chilometri dall'Accademia Militare di West Point, Petraeus è un generale a quattro stelle dell'Esercito, con una carriera molto prestigiosa ed è considerato uno dei militari americani di punta.

Un PhD a Princeton in Storia, Petraeus è un duro che neanche una pallottola che gli ha sfiorato il cuore (accadde nel 1991 durante una esercitazione) era riuscito a fermare. La decisione di affidargli il comando della Cia, un incarico al quale si diceva ambisse da tempo, aveva tagliato corto sulle voci che lo vedevano interessato alla Casa Bianca e pronto a scendere in campo, in seno al Partito Repubblicano, proprio contro Obama.

Dopo i risultati ottenuti in Iraq ai tempi del cosiddetto «surge» (sforzo supplementare) del 2007-'08 alla fine della presidenza di George W. Bush, Petraeus era tornato negli Stati Uniti alla guida del Central Command di Tampa, in Florida, responsabile per Medio Oriente e Asia Minore.

A fine giugno del 2010, Obama aveva deciso di affidargli la responsabilità del comando Usa in Afghanistan, per sostituire il generale Stanley McChrystal, costretto a lasciare l'incarico dopo un'intervista al vetriolo contro l'establishment politico, pubblicata dal bimensile Rolling Stone. Un altro militare a quattro stelle messo in panchina per ragioni non legate ai doveri di ufficio.

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