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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2012 alle ore 13:08.

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La riforma della legge elettorale è indispensabile «se no altro che Grillo al 30%, va all'80%». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, arrivato a "La casa di Andrea", che ospita gratuitamente famiglie di bimbi
che hanno bisogno di cure mediche. Arrivando nella struttura dove Beppe Fiorello stava presentando i progetti il presidente del Senato ha risposto allo show man che gli chiedeva da dove arrivasse: «stavo al Senato, sto lavorando per i cittadini, per la legge elettorale che ci chiedono tutti. Ce la facciamo. Ce la stiamo mettendo tutta, se no altro che Grillo al 30%, va all'80%».

Ci sono notevoli margini d'intesa
Schifani spera che il suo «ottimismo si trasformi a breve in certezza», perché si giunga finalmente alla riforma delle legge elettorale. «Ci sono notevoli margini - ha spiegato - per pensare che si arrivi a un'ampia intesa tra le forze parlamentari. Tra i partiti c'è una fase delicata e costruttiva, i partiti stanno facendo, con responsabilità, in modo che a breve si arrivi in aula a una riforma condivisa. I tempi sono brucianti, prima io poi le lancette so devono fermare».

Si continua a trattare sul premio di maggioranza
Intanto sulla legge elettorale si continua a discutere. Si continua a trattare sul cosiddetto Lodo D'Alimonte, avanzato dalle pagine del Sole 24 Ore. Soglia minima per il premio di maggioranza al 40% (e non al 42,5% come imposto in commissione da Pdl, Lega e Udc) e premietto del 10% al primo partito (il Pdl lo vorrebbe al 6-7%, il Pd al 12%) se nessuna coalizione raggiunge la soglia.

Finocchiaro: premio al 12% se nessuna coalizione arriva al 40%
Anna Finocchiaro (Pd) ha ribadito la richiesta di «un premio del 10-12% al primo partito, per noi del 12%, se nessuna coalizione arriverà al 40%». Parlando a Napoli ha detto che solo così si può «avere una maggioranza stabile che si impegni responsabilmente a governare l' Italia per cinque anni e un governo politico, come è nella normalità delle democrazie occidentali». Il testo base «elaborato dal relatore del Pdl in Commissione - ha detto la Finocchiaro - punta ovviamente a una legge con la quale il Pdl non perde e il Pd sicuramente non vince, una legge con la quale nessuno sarebbe in grado di dare un governo duraturo, stabile, coeso e
politico all'Italia».

Cesa (Udc): il Pd sta alzando un polverone
Sulla legge elettorale «il Pd sta alzando un polverone per nulla», ha detto il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa al Tg1. «Oggi Bersani dice che va bene la soglia al 40% per avere il premio di maggioranza: bene, noi siamo d'accordo con lui», ha detto. «Il vero problema - ha concluso Cesa - é capire se il Pd vuole cambiare questa legge elettorale e restituire ai cittadini la possibilità di scegliersi l'eletto».

Di Pietro (Idv): noi contrari a questa ipotesi di riforma
L'Italia dei Valori «non condivide quello che accade in Parlamento», ha sottolineato il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in relazione al dibattito sulla nuova legge elettorale, «perchè vogliamo norme che permettano ai cittadini di conoscere prima chi intende andare al governo, con quale coalizione e con quale programma». Di Pietro ha poi annunciato che l'Idv «pubblicherà su internet i curricula delle persone che il partito intende candidare alle prossime elezioni, come una sorta di pubblicazione di nozze, in modo che i cittadini possano valutarli ed esprimere i loro
giudizi».

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