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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2012 alle ore 17:39.

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Il «bombardiere» malato di videopokerIl «bombardiere» malato di videopoker

Vincenzo Maruccio, ex capogruppo Idv, accusato di peculato per aver sottratto dalle casse del partito circa un milione di euro negli ultimi due anni, secondo gli inquirenti era malato di videopoker e slot machine. Una ossessione tale da essere definito un "bombardiere", nel gergo dei giocatori uno che "non si limita mai". Lo si legge nelle trenta pagine dell'ordinanza del gip che ha disposto l'arresto di Maruccio.

Persi al gioco 100mila euro
Nella sala giochi di Roma da lui frequentata più assiduamente ("Las Vegas Slot Room" a via Flaminia Vecchia), avrebbe perso circa 100mila euro. I soldi per pagare i debiti, secondo gli inquirenti (gli investigatori del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza guidati dal generale Giuseppe Bottillo), venivano dal conto del gruppo Idv. Fondamentale in tal senso la testimonianza di uno dei soci della sala giochi, Andrea Palma, già tesoriere dell'Idv Lazio prima che il partito laziale fosse commissariato. Nel periodo in cui Maruccio frequentava la sala, ha raccontato Palma in un interrogatorio del 25 ottobre i cui stralci sono riportati nell'ordinanza, perse «cifre importanti e considerevoli che potrebbero ammontare anche a circa 100 mila euro».

Contanti a disposizione
Palma ha dichiarato che l'ex capogruppo Idv aveva «la disponibilità come anche altri clienti importanti, di una somma di denaro in contanti che poteva prendere in prestito direttamente dalla cassa della sala gioco, senza avere l'obbligo di restituirla il giorno stesso. In media non prendeva più di mille euro, ma queste somme potevano accumularsi e raggiungere anche importi consistenti». «Ci sono stati giorni, rari - prosegue Palma - che ha accumulato debiti verso la cassa anche di 5mila euro, dovuti a più anticipazioni per varie giornate di gioco. Maruccio, così come altri clienti indebitati con la cassa, hanno restituito il denaro prestato attraverso assegni bancari a favore della società "Il Travaso" (proprietaria del locale ndr). Tali restituzioni non sono mai avvenute in contanti». Maruccio inoltre, sempre secondo Palma, «al 30 ottobre scorso, vantava ancora un debito di 5500 euro con la sala giochi gestista da Andrea Palma».

Cliente top
Nella sala giochi Maruccio era considerato un «cliente top», al pari di altri cinque-sei clienti «che in gergo chiamiamo "bombardieri", che sono così classificati in base all'assiduità del locale» . Così riferisce Antonio Pescatore, rappresentante legale della Travaso srl, ascoltato dagli inquirenti il 26 ottobre. Pescatore presume che Maruccio «nell'ultimo anno, a far data dal mese di ottobre 2011, abbia potuto perdere alla slot room una somma di circa 100mila-120mila euro». Una presunzione frutto della sua conoscenza nel settore dei giochi «atteso che la sala giochi è aperta ,dal maggio 2011, 24 ore su 24. E Maruccio «era solito venire a giocare con una certa frequenza (3-4 volte a settimana) e indistintamente a qualsiasi ora della giornata. Personalmente ho avuto modo di vederlo giocare a qualsiasi ora esclusa la notte».

Prelievi dai conti del gruppo
«Si consideri - osserva il gip nell'ordinanza dui custodia cautelare- che è lo stesso Maruccio a dichiarare che i propri redditi annuali ammontano a circa 150mila euro netti mentre le sue spese fisse si aggirano sui 70mila euro: con la duplice conseguenza che residuano circa 70mila euro e che non vi sono margini per perdere alle slot-machines somme ammontanti a 100-120mila euro, secondo quanto segnalato dal Pescatore, a meno di non ricorrere, come verosimilmente può essere avvenuto, a continui prelievi dai conti del Gruppo non per finanziare l'attività politica ma anche per finanziare le perdite del gioco». In sostanza, lo spaccato che si apre per effetto di dichiarazioni dei gestori della sala giochi, indicati dallo stesso indagato come suoi finanziatori, «mostra che il vero meccanismo posto in essere dal Maruccio non é quello invocato di "anticipazioni-rimborsi" per dare impulso all'attivita politica ma quello di "appropriazione-dissipazione" di risorse del gruppo a fini puramente personali».

Soldi anche dalla nonna
Il gip descrive Maruccio come «una persona perennemente pressata dalla necessità di reperire denaro» anche prendendo i risparmi della nonna. Così il gip descrive Vincenzo Maruccio nell'ordinanza con la quale motiva l'arresto. «Pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale», Maruccio era sempre in cerca di denaro «reperito» da «svariate fonti: sale giochi, tabaccherie, parenti, quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l'autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi».

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