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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2012 alle ore 10:17.

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Sale così a 40 il numero delle vittime palestinesi dei quattro giorni di offensiva. Tre soldati israeliani sono invece rimasti feriti da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza.

Le reazioni della Turchia e dell'Iran
«Israele dovrà rendere conto per il massacro di bambini innocenti a Gaza», ha affermato il premier turco Recep Tayyp Erdogan nel corso di un intervento all'Università del Cairo.
«I sionisti credono che il loro attacco (al quartier generale di Hamas, ndr) ci indebolirà, ma è vero il contrario. Rafforza la nostra determinazione a liberare la Palestina finché non vinceremo», ha scritto su Twitter Ismail Haniyeh, il premier del governo di Hamas nella Striscia di Gaza, secondo quanto riporta il sito Ynet.

Il ministro della difesa iraniano Ahmad Vahidi ha lanciato un appello al mondo islamico invitandolo ad «azioni di rappresaglia» contro Israele per
mettere fine ai «crimini del regime sionista» a Gaza. Lo riporta l'agenzia ufficiale Irna.

La Lega araba: Israele si fermi
I ministri degli Esteri dei paesi della Lega araba, riuniti oggi al Cairo, chiederanno a Israele di fermare la sua operazione militare nella Striscia di Gaza, e stanno inoltre valutando la possibilità di inviare nel territorio palestinese una loro delegazione. Lo hanno detto all'Afp fonti diplomatiche arabe. La Lega araba «cercherà uno stop immediato dell'aggressione israeliana e affermerà il suo pieno sostegno alla Striscia di Gaza», hanno detto le fonti. La Lega valuterà anche l'invio a Gaza di una delegazione guidata dal suo segretario, Nabil al-Arabi, e altri ministri degli Esteri. «Il comunicato finale metterà l'accento sull'importanza della riconciliazione nazionale palestinese come questione urgente di fronte all'aggressione».

Merkel al premier Netanjahu: Israele ha il diritto di difendersi
Arrivare il più presto possibile al cessate il fuoco. Su questo Angela Merkel e il premier israeliano Benjamin Netanjahu hanno convenuto in una telefonata avuta oggi. Merkel ha parlato anche con il presidente egiziano Mohamed Mursi.
La cancelliera ha confermato a Netanjahu il diritto di Israele ad autodifendersi e il dovere di proteggere il suo popolo», si legge in un comunicato del portavoce. La Merkel ha poi «incoraggiato» il presidente Mursi «a portare avanti il suo importante ruolo di mediazione e a muovere i gruppi palestinesi a sospendere gli attacchi contro Israele.

Sforzo diplomatico degli Stati Uniti
Intanto gli Stati Uniti sono impegnati in uno sforzo diplomatico per risolvere la crisi di Gaza, che vede l'Egitto in un ruolo chiave. Il presidente americano Barack Obama ha parlato ieri al telefono con il presidente egiziano Mohammed Morsi, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan. Dal canto suo, il segretario di Stato Hillary Clinton ha avuto conversazioni telefoniche con il re di Giordania Abdullah II, il ministro degli Esteri egiziano Kamel Amr e le sue controparti in Israele e Turchia. Mentre il capo del Pentagono Leon Panetta ha parlato con il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak.

Nelle conversazioni con il presidente egiziano Morsi e il suo ministro degli Esteri, ha spiegato la portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland, gli Stati Uniti hanno detto «molto chiaramente» che considerano «il ruolo egiziano centrale in ogni sforzo per ridurre» la tensione. «Siamo incoraggiati dal fatto che siano impegnati pienamente a questo scopo e apprezziamo che il primo ministro si sia recato personalmente per migliorare la situazione», ha aggiunto la Nuland, riferendosi alla visita effettuata ieri a Gaza dal primo ministro egiziano Hesham Qandil.

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