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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2012 alle ore 19:13.

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Monti: Italia a buon mercato ma non garantisco il futuroMonti: Italia a buon mercato ma non garantisco il futuro

Comprate, comprate, è tutto a buon mercato. Il senso del messaggio è chiaro ma il presidente del Consiglio, Mario Monti, oggi in Kuwait al primo giorno della visita nei Paesi del Golfo, ha esordito in conferenza stampa con un più elegante «Le valutazioni degli asset «sono ai minimi storici» e «c'é bisogno di capitali per favorire la crescita».

E prosegue: «Quello che abbiamo illustrato ai potenziali investitori è che ci troviamo in un momento in cui sia i titoli a reddito fisso sia per quanto riguarda gli asset a valutazione è bassa». Oggi, quindi «C'è l'opportunità di fare buoni investimenti in Italia». La speranza è quindi che gli sceicchi scelgano l'Italia non solo per lo shopping di griffe della moda e infrastrutture turistiche ma anche per industrie in difficoltà e, magari, titoli nostrani.

Monti ha aggiunto che «I più avveduti, quelli che sono in grado di valutare il percorso di risanamento e riforme messo in campo ritengono che l'Italia abbia imboccato una strada giusta, proficua e promettente: ritengo che ci siano oggi buone opportunità di investimenti in Italia. Si tratta di asset, equities e probabilmente anche real estate, destinati a rivalutarsi. l'Italia - ha quindi proseguito il premier - proprio perché ha perso 10-15 anni
rispetto all'eurozona se si rimette in carreggiata ha una potenzialità maggiore rispetto ad altri Paesi». Monti, ricordando il piano di sviluppo che il Kuwait ha messo in campo, ha detto che «il nostro compito - dice il premier - è quello di promuovere le imprese italiane e favorire il sistema Italia» facendo partecipare le imprese italiane alle numerose gare che il piano di sviluppo prevede.

Un messaggio di fiducia e rassicurazione per i regnanti del Golfo, salvo lasciare cadere, nel corso dell'incontro con i giornalisti, una frase forse poco felice: «Non posso garantire per il futuro». Così il premier ha risposto a chi gli chiedeva se avesse fornito in Kuwait garanzie sull'affidabilità dell'Italia dopo il suo mandato. «Chi governerà deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a
corruzione ed evasione» ha aggiunto il presidente del Consiglio. Affermazioni che possono sembrare in contrasto con quelle di incoraggiamento verso che intende investire e chiede proprio quelle garanzie, ma che potrebbero anche essere lette come l'ennesimo messaggio alla disponibilità a candidarsi quale garante delle riforme e della ripresa. Purché si trovi una coalizione disposta ad accollarsi il peso di un nome oggi meno popolare tra gli elettori.

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