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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2012 alle ore 14:24.

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Produttività, primi sì all'accordoProduttività, primi sì all'accordo

Al documento sulla produttività arriva l'adesione formale di Cisl e Ugl (che era fuori dal tavolo), mentre la Uil riunirà la segreteria domani per decidere. Quanto alla Cgil, ha scelto di non pronunciarsi sul testo ricevuto venerdì sera, anche se dopo le critiche contenute nella lettera inviata alle imprese dal segretario generale, Susanna Camusso, sembrerebbe propensa a non firmare.

L'accordo fa crescere il peso della contrattazione aziendale, che potrà distribuire quote di aumenti contrattuali individuate dai contratti nazionali in occasione dei rinnovi, legandoli al raggiungimento di obiettivi di incremento della produttività, per beneficiare della tassazione agevolata al 10%. Raffaele Bonanni ieri ha spiegato le ragioni del «sì» della Cisl, sottolineando che il documento con le linee programmatiche per la crescita della produttività è «pienamente in linea e coerente con quanto è stato definito nella lunga e complessa trattativa tra le associazioni imprenditoriali ed i sindacati». Per il leader della Cisl l'accordo, oltre a rappresentare «un'iniezione di fiducia ed un segnale positivo per il Paese», è «sicuramente l'inizio di una nuova stagione di relazioni sindacali» che «porterà benefici complessivi al sistema economico e alle buste paga dei lavoratori attraverso la detassazione del secondo livello di contrattazione, legata agli aumenti di produttività». Le parti sociali, secondo Bonanni, «hanno saputo trovare una sintesi responsabile», l'auspicio è che «venga colta positivamente dalle istituzioni, dalle forze politiche e parlamentari». Il documento, infatti, la prossima settimana sarà consegnato al Governo che si pronuncerà sul contenuto, in vista della promulgazione del Dpcm – da varare entro il 15 gennaio –, che dovrà indicare i criteri per beneficiare delle risorse della legge di stabilità (2,150 miliardi per il triennio 2013-2015) destinate agli accordi di produttività, con l'obiettivo di evitare una distribuzione a pioggia. In attesa del pronunciamento di Uil e Cgil, la partita è ancora aperta. Dopo l'ok della Cisl, il presidente di Rete Imprese Italia, Giorgio Guerrini, annuncia che si chiude entro mercoledì: «c'è una sostanziale adesione da parte della Uil – ha dichiarato –, anche se si fa passare un fine settimana in attesa, ma difficilmente è ipotizzabile un ripensamento della Cgil. La lettera inviata da Camusso sintetizza in maniera molto chiara la loro posizione. Voler approfittare di questa iniziativa per reinserire la cosa che sta più a cuore a Cgil, cioè riportare la Fiom al tavolo del contratto dei metalmeccanici, è impossibile da mantenere». Guerrini considera il documento «una buona piattaforma per la prossima stagione contrattuale», sottolinea le «concessioni al sindacato come in una normale trattativa rispetto al testo iniziale» di Reteimprese, Ania, Abi e Alleanza coop che «era francamente più innovativo». Il riferimento è alle modifiche che hanno cancellato dal documento il superamento degli automatismi contrattuali, eliminando anche la griglia di 5 criteri per gli accordi di produttività: tra questi, il demansionamento, recepito sotto la voce "equivalenza delle mansioni" nel testo finale che affida la materia alla contrattazione da recepire poi dal legislatore. Sulla conclusione unitaria Guerrini dice «mai dire mai» e avverte: chi «si mette distante sovrapponendo altre questioni si assumerà la propria responsabilità».

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