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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2012 alle ore 07:30.

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Il grattacielo Shoruq, l'edificio nel centro di Gaza che ospita diverse redazioni giornalistiche, è stato colpito e severamente danneggiato dall'aviazione israeliana. (Reuters)Il grattacielo Shoruq, l'edificio nel centro di Gaza che ospita diverse redazioni giornalistiche, è stato colpito e severamente danneggiato dall'aviazione israeliana. (Reuters)

Il grattacielo Shoruq, l'edificio nel centro di Gaza che ospita diverse redazioni giornalistiche, è stato colpito e severamente danneggiato dall'aviazione israeliana. Si tratta del secondo attacco su quell'edificio in 24 ore. Nell'attacco almeno una persona è rimasta uccisa e tre ferite.

Proseguono intanto i bombardamenti su Gaza e ormai sono 84 le vittime palestinesi nella Striscia da quando mercoledì é iniziata l'operazione «Pilastro di Difesa». Secondo fonti sanitarie palestinesi, almeno 11 palestinesi sono morti nelle ultime ore; e in un raid compiuto stamane dall'aviazione israeliana, sono rimasti uccisi altre quattro persone, tra cui un bimbo di 5 anni. Intanto al Cairo proseguono i colloqui per arrivare a una tregua, che però ancora non si vede all'orizzonte. La crisi sarà oggi al centro dell'incontro tra i ministri di Esteri e Difesa dell'Unione Europea riuniti a Bruxelles (dove all'ordine del giorno ci sarà anche lo status che l'Ue concederà alla nuova piattaforma dell'opposizione in Siria).

Mentre il presidente palestinese Abu Mazen ha invitato ieri i palestinesi a manifestare pacificamente contro «l'aggressione israeliana a Gaza», il presidente egiziano Mohamed Morsi, che ricopre il ruolo di principale mediatore nella crisi in corso, ha discusso con i dirigenti dei due principali gruppi di Gaza, il leader in esilio di Hamas Khaled Meshaal e il leader della Jihad islamica Abdallah Shallah, «degli sforzi egiziani per mettere fine all'aggressione israeliana a Gaza», secondo un comunicato della presidenza del Cairo. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, proporrà invece domani al segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, di riunire il Quartetto (Onu, Ue, Stati Uniti, Russia) sulla situazione a Gaza, secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti.

Per Gaza «serve una soluzione di lungo periodo», che porti «pace e sicurezza alla gente di quella regione», nell'ambito di una soluzione basata su due Stati. E' quanto ha ribadito l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, dicendosi «molto preoccupata per la perdita di vite innocenti da entrambe le parti». «Sono in contatto con il premier israeliano, la Lega Araba ed i
Paesi arabi - ha detto la Ashton al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa dell'Ue, che sara' seguita da quella dei ministri degli Esteri - Dobbiamo trovare una soluzione di lungo termine per Gaza, dove sono stata tre volte, e dobbiamo trovare un modo per prevenire il tipo di attacchi violenti con razzi a cui stiamo assistendo e portare pace e sicurezza alla gente di quella regione». E tutto questo, ha ricordato, attraverso "la soluzione dei due Stati" che l'Europa sostiene.

Intanto si apprende che è in corso al Cairo una riunione fra i responsabili dell'intelligence egiziana e il capo di Hamas Khaled Meshaal per esaminare le condizioni poste da Israele ieri per una tregua a Gaza. Lo riferiscono fonti qualificate egiziane

Il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu si rechera' domani a Gaza all'interno di una delegazione della Lega Araba guidata dal segretario generale Nabil al-Arabi per mostrare solidarieta' al popolo palestinese colpito dall'offensiva israeliana in corso da mercoledi'. In una riunione di ieri al Cairo la Lega Araba ha deciso di inviare una sua delegazione a Gaza, di cui faccia parte anche Davutoglu, per mostrare solidarieta' e sostegno ai palestinesi. La decisione della Lega Araba e' giunta alcune ore dopo che il primo ministro turtco Recep Tayyip Erdogan ha criticato apertamente l'organizzazione pan-araba per non aver intrapreso azioni concrete contro l'aggressione israeliana contro i palestinesi.

«Credo che ci siano le premesse affinché si arrivi rapidamente nelle prossime ore ad una tregua» nella Striscia di Gaza. E' la convinzione espressa dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, al suo arrivo a Bruxelles dove e' prevista una riunione dei capi delle diplomazie dei 27 che avra' al centro dell'agenda la situazione a Gaza. Da parte di Israele «non credo ci sia alcuna volonta', alcuna ansia di entrare a Gaza, ma lo Stato ebraico deve avere garanzie dall'esterno su una tregua impegnativa e sostenibile» ha detto il ministro degli Esteri.

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