L'Italia punta i piedi: «pronti a mettere il veto se il bilancio Ue ci penalizzasse». E a chiedere uno sconto

«L'Italia è pronta a mettere il veto se l'accordo sul bilancio 2014-2020 non fosse equo per i nostri cittadini e fosse gravoso per il nostro Paese». Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero al termine del consiglio Ue Affari Generali dedicati alla preparazione del vertice di giovedì e venerdì sul bilancio europeo.

L'Italia inoltre non esclude l'idea di chiedere, come altri paesi Ue, uno "sconto" al suo contributo al bilancio 2014-2020 nel caso in cui il paese si trovasse in una «posizione di disequilibrio eccessivo» tra le risorse versate e quelle ricevute, ha aggiunto Moavero. «È un'idea che non amiamo, ma non lo escludo», ha sottolineato affermando che si tratta di una «questione aperta».

Dalle parole del ministro si intuisce che più ci si avvicina a giovedì, quando comincerà il vertice straordinario dei capi di stato e di governo della Ue sul bilancio pluriennale Ue 2014-2020 (valore poco più di mille miliardi proposti), più l'Italia intende alzare il prezzo della trattativa. Peraltro a battere la pista del veto si trovano in parecchi, sarebbero almeno 6-7 paesi hanno indicato fonti Ue guidati naturalmente dal Regno Unito alla ricerca di un "showdown" nei rapporti con l'Unione europea.
La novità è che la minaccia di veto arriva da un Paese fondatore, che rappresentato dal Governo Monti si presenta nella versione che più europeista non si può.

Naturalmente Moavero ha condito il messaggio indicando che si tratta di uno scenario «estremo», ma sono le ore in cui i Paesi si stanno posizionando prima di giovedì. «L'attuale fotografia che scaturisce dall'interpretazione più negativa ci porterebbe a non mettere il voto nell'unanimità», ha detto Moavero pur riconoscendo che nella discussione in corso «ci sono discreti margini di fluidità». Il fatto di aver aggiunto che «ci sono tutti i tempi tecnici» per un accordo se si deciderà in un altro vertice magari «all'inizio dell'anno», indica che l'Italia è determinata a far valere i propri interessi.

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