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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2012 alle ore 15:50.

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Il Consiglio europeo del 22 e 23 novembre metterà alla prova la volontà dell'Unione europea di adottare un bilancio 2014-2020 ambizioso per la Ue. Il Parlamento europeo, che sarà chiamato ad approvare il bilancio, non è disposto ad accettare un Quadro finanziario pluriennale (Qfp) più modesto rispetto a quello attuale.

Si potrebbe ribattere che si tratta di una strategia illogica se non addirittura irresponsabile, considerato l'attuale clima di austerità che regna in alcuni paesi dell'Unione europea; in realtà, è vero l'esatto contrario. I ferventi appelli a favore di tagli al bilancio della Ue saranno anche popolari, ma non sono efficaci sul piano economico. Dopo tutto, ridurre il bilancio della Ue significa tagliare la forma più potente di rilancio economico disponibile nell'Unione. In un periodo di crisi, tale stimolo è più che mai necessario per promuovere la crescita e l'occupazione.
Il bilancio Ue non è ingente ma è importante e rappresenta appena il 2% circa della spesa pubblica complessiva dell'Unione ed è oltre 45 volte inferiore alla spesa sostenuta dalla totalità degli Stati membri. Il bilancio Ue è innanzitutto un bilancio di investimenti e il 94% degli utili complessivi sono investiti negli stessi Stati membri o per priorità esterne dell'Unione; inoltre, senza il contributo del bilancio Ue, per molte regioni e Stati membri gli investimenti pubblici sarebbero di minima entità se non del tutto impossibili.

Il bilancio Ue è parte integrante della soluzione volta a consentire all'Europa di uscire dall'attuale crisi, promuovendo gli investimenti nella crescita e nell'occupazione e aiutando gli Stati membri ad affrontare gli attuali cambiamenti strutturali, in particolare la perdita di competitività, l'aumento della disoccupazione e la povertà. Se vogliamo realmente adottare un piano generale di crescita, dobbiamo assicurare le risorse necessarie. Il bilancio della Ue rappresenta uno strumento di investimento che permette di favorire la crescita economica e creare posti di lavoro; per esempio finanzia collegamenti paneuropei fondamentali nel settore dei trasporti e dell'energia e contribuisce a promuovere l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo. Il bilancio Ue stimola gli investimenti, consente di realizzare economie di scala e non può registrare disavanzi.

La strategia Europa 2020 intesa a rilanciare l'economia europea, approvata da tutti gli Stati membri, esige che la Ue faccia di più a livello europeo. I capi di governo non possono continuare ad affidare alla Ue un numero sempre maggiore di compiti e, nel contempo, tagliare il suo bilancio; ciò equivale semplicemente a chiedere l'impossibile. Detto in parole semplici, una Ue ambiziosa ha bisogno di un bilancio ambizioso. Tutti gli Stati membri della Ue ed il Parlamento europeo si sono impegnati ad attuare una strategia di crescita comune. Si tratta della strategia Europa 2020 che rappresenta una risposta globale alle sfide che la Ue deve affrontare. Il quadro finanziario pluriennale è uno degli strumenti principali per il conseguimento della strategia Europa 2020, in quanto si tratta di un bilancio per la crescita e gli investimenti. Non si può parlare continuamente della necessità di crescita e poi non essere coerenti nel proporre gli strumenti per gli investimenti.

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