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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2012 alle ore 18:02.

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Silvio Berlusconi e Angelino Alfano (Epa)Silvio Berlusconi e Angelino Alfano (Epa)

Alla vigilia delle primarie del Partito democratico, Berlusconi parla e il segretario Alfano del Pdl e suo ex ministro della Giustizia, mette in forse le primarie del Partito della libertà. «Le dichiarazioni del presidente
Berlusconi pongono sotto una nuova luce le primarie. Se davvero
dovesse tornare in campo come ha annunciato, mi chiedo il significato di queste primarie, che hanno senso solo se non si candida. Altrimenti occorre ripensare tutto», così alla Rai in Sardegna il segretario del Pdl Angelino Alfano.

Il fatto che Silvio Berlusconi potrebbe tornare in campo e impegnarsi in prima persona in vista delle prossime elezioni politiche è stato annunciato dallo stesso fondatore di Forza Italia. L'ex premier, oggi a Milanello per assistere all'allenamento del suo Milan, prima del match di domani con la Juventus. Quando gli è stato chiesto se sia sua intenzione riscendere in campo, Berlusconi ha replicato: «Vediamo, ci sto pensando». E ha subito aggiunto: «Stiamo vedendo che la gente è delusa di questa politica e di questi partiti». Intenzione di Berlusconi è insomma quella di «utilizzare» la sua «esperienza» in maniera concreta («credo di capirne di più di qualsiasi altro in Italia»), considerato che allo stato attuale «nessuno dei partiti che adesso vanno in tv potrà realizzare il proprio programma se non si cambia l'architettura costituzionale di questo Paese. E la Costituzione - ha concluso Berlusconi - si può cambiare soltanto se c'é un partito con la maggioranza assoluta». Il Pdl, ha aggiunto Berlusconi, «ha subito una decadenza di immagine e di risultati anche per il semplice motivo che io non ci sono stato».

L'ex premier ha preferito non rispondere alla richiesta di un commento sulla presa di posizione del segretario del partito, Angelino Alfano, pronto a ritirarsi dalle primarie se, insieme a lui, correranno candidati indagati. «Questa - si è limitato a dire - é una cosa che bisogna commentare con calma. Non è possibile farlo qua in piedi«. Berlusconi ha ribadito di aver fatto un passo indietro a causa del diktat di Pier Ferdinando Casini, che «aveva detto: "se Berlusconi non c'é più, posso essere parte della coalizione dei moderati di centrodestra"». Ma il leader dell'Udc, ha lamentato ancora Berlusconi, «manca di parola», al punto che nonostante il suo passo indietro «non ha fatto una piega». Il candidato unico di Pdl e Lega Nord alle prossime regionali in Lombardia potrebbe essere «magari lo stesso Maroni», ha sottolineato inoltre Berlusconi, dopo aver riferito di aver incontrato giovedì scorso il segretario federale del Carroccio. «Stiamo lavorando insieme - ha chiarito - perché vogliamo assolutamente continuare l'alleanza con la Lega Nord, e quindi stiamo esaminando le possibilità che ci sono». «Spero - ha concluso l'ex premier - che si arrivi a una candidatura comune con la Lega, magari lo stesso Maroni».

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