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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2012 alle ore 16:38.

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Scuola, il ministero dell'istruzione cala il suo asso per il concorso degli insegnanti: stavolta chi vorrà superare la preselezione dovrà studiare davvero. Niente preparazione mnemonica. Ieri, con un avviso in Gazzetta ufficiale, il Miur ha comunicato ai 321.210 Candidati al concorso che la preselezione, la prima scrematura, si svolgerà il 17 e 18 dicembre prossimo.

Le sedi di concorso verranno pubblicate martedì 27 novembre sul sito del dicastero (www.istruzione.it) e sui siti degli uffici scolastici regionali. Quel giorno verrà reso noto anche l'archivio completo da cui saranno estratti i quesiti della preselezione. Si tratta di una batteria di 3.500 test.

Ma per gli insegnanti ci sarà una sorpresa. Il ministero vuole evitare che a superare il "quizzone" siano i furbetti della preparazione, quelli più abili a mandar a memoria domande e risposte. Per questo i quiz non saranno pubblicati in elenco, in un ampio faldone in pdf, come era successo per il concorso dei presidi, con l'indicazione della risposta esatta in alto.

Ci saranno 70 blocchi da 50 domande, 70 simulazioni di prova che potranno essere svolte dai candidati per intero o in parte. Bisognerà acceder tramite codice fiscale e il canditato ad ogni accesso avrà sempre davanti la sua paginata personale, con tanto di segnalibro che indicherà quali simulazioni sono già state eseguite. Anche quelle già svolte, comunque, si potranno ripetere. Alla fine di ogni prova il candidato visualizzerà il proprio voto e le domande che risultano sbagliate, ma senza poterne conoscere la risposta esatta.

Per sapere quale sia la risposta giusta, in pratica, l'aspirante prof dovrà andarsi a cercare da solo le informazioni, dovrà documentarsi. Insomma, dovrà studiare le domande, non solo imparare a memoria le risposte.
«è un modo- spiega una fonte ministeriale alla dire- per evitare una preparazione troppo mnemonica. I candidati avranno davanti lo stesso software che useranno il giorno della preselezione e potranno prenderci la mano«. Novità in vista anche per la prova scritta successiva: niente più tema di pedagogia. Si studia «una soluzione più innovativa e l'invio del plico sarà telematico, come all'ultima maturità». Intanto il primo step, quello della preselezione, «servirà - spiega il tecnico ministeriale - per valutare le competenze di base del lavoratore».

Le successive per capire se ha le qualità per fare l'insegnante. I 3.500 Quiz da cui saranno estratti i 50 su cui dovranno cimentarsi i docenti il giorno della prova (ci sarà un test diverso per candidato) vengono da «banche dati acquistate dal ministero». Per superare la preselezione servono 35 punti: le domande sono 50 in 50 minuti.

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