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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2012 alle ore 12:18.
Silvio Berlusconi ha pagato l'università Bocconi a una delle sue giovani ospiti ad Arcore, Ioana Claudia Amarghioale, classe 1990, chiamata come testimone al processo sul caso Ruby in cui l'ex premier è imputato per concussione e prostituzione minorile.
La giovane ha raccontato di aver conosciuto l'ex capo del Governo nel 2009 e di aver partecipato alle sue cene per una quindicina di volte. Cene alle quali ha conosciuto anche Imane Fadil (di lei ha detto che fumava spinelli) durante le quali «non ho mai assistito a vicende di natura sessuale, spogliarelli o a toccamenti nelle parti intime di Berlusconi. Si parlava di politica, crisi finanziaria e calcio».
La ragazza, media universitaria del 27, con 4 esami ancora da sostenere, è convinta di laurearsi a gennaio. Visto però che il padre è un artigiano e sua madre ha perso il lavoro, ha dichiarato Iona, «al mio mantenimento provvede Silvio Berlusconi» versandole 2.500 euro al mese. La testimone ha inoltre aggiunto che prima che scoppiasse il caso Ruby, per cui è stata «danneggiata», il leader del Pdl le pagava solo la borsa di studio universitaria.Dice di non aver preso soldi da Berlusconi invece un'altra testimone Giovanna Rigato, dipendente Mediaset a 50 mila euro lordi l'anno.
La testimonianza della figlia di Lele Morasu Ruby
Diana Mora, la figlia del talent scout che avrebbe introdotto Ruby ad Arcore, citata come testimone nel processo, ha spiegato di aver conosciuto la giovane nel 2010 quando si presentò all'agenzia del padre per fare un casting e che già allora «mi disse che era marocchina e che aveva 19 anni».
Diana Mora, rispondendo alle domande in aula, ha affermato che lei mai le parlò dell'ex premier e che però le sembrava «sola come un cagnolino» e cioè in difficoltà. «Ci incontravamo in ufficio, mi parlava dei suoi sogni e mi raccontò della sua storia difficile con i genitori». Diana Mora ha inoltre spiegato che nell'estate del 2010 vennero presentate a suo nome due istanze di affidamento della minorenne, ma una venne depositata a sua insaputa.
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