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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2012 alle ore 08:25.

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Aldo Ranieri, rappresentate del comitato cittadini liberi e pensanti, parla agli operai durante il blocco degli ingressi (Ansa)Aldo Ranieri, rappresentate del comitato cittadini liberi e pensanti, parla agli operai durante il blocco degli ingressi (Ansa)

È iniziato alle 7 lo sciopero proclamato da Fim, Fiom e Uilm all'Ilva di Taranto dopo l'annuncio dell'azienda di chiusura dello stabilimento in seguito ai provvedimenti di ieri della magistratura, tra i quali il sequestro dei prodotti finiti e semilavorati con divieto di commercializzarli. Lo sciopero durerà almeno 24 ore. Dinanzi alle portinerie sono in atto sit-in di lavoratori, mentre qualche momento di tensione si è registrato tra chi voleva entrare e chi invece invitava a scioperare. Ieri l'azienda ha anche comunicato la chiusura dell'area a freddo, facendo rimanere a casa i lavoratori di quell'area. Domani si terrà il consiglio di amministrazione dell'Ilva ed è confermato, sempre per domani, l'incontro tra azienda e sindacati, già programmato per discutere della cassa integrazione annunciata per 1.942 dipendenti, prima della nuova bufera giudiziaria. Per giovedì è fissato un incontro tra governo, sindacati ed enti locali a Palazzo Chigi.

L'Ilva ha comunicato ai sindacati «la chiusura, pressoché immediata, di tutta l'area attualmente non sottoposta a sequestro» e ciò riguarda oltre 5mila lavoratori a cui si aggiungerebbero a cascata, nel giro di pochi giorni i lavoratori di Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e Patrica. Lo ha detto il segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli che chiede al premier Mario Monti una convocazione urgente. E il governo convoca al volo per giovedì 29 alle 15 a Palazzo Chigi una riunione con le parti sociali e le istituzioni locali.

«Dal 20 Novembre abbiamo inviato la richiesta d'incontro come Fim-Fiom-Uilm e Cgil-Cisl-Uil Nazionali e alla luce degli ultimi sviluppi è opportuno non far trascorrere altro tempo. Il presidente del consiglio - sottolinea Bentivogli - deve assumersi la responsabilità di garantire l'operatività dell'Aia per l'Ilva, che per noi rappresenta la strada, nel rispetto delle prerogative dell'azione della Magistratura, per rendere lo stabilimento per la produzione di acciaio allineato alle più avanzate normative eureopee e per garantire il diritto alla salute ad un ambiente sano e al lavoro.

L'Ilva, in una nota, dice che il sequestro della produzione disposto dalla magistratura «comporterà in modo immediato e ineluttabile l'impossibilità di commercializzare i prodotti e, per conseguenza, la cessazione di ogni attività nonchè la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono, per la propria attività, dalle forniture dello stabilimento di Taranto».

Sciopero di almeno 24 ore
I sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori di tutto lo stabilimento Ilva a partire dalle ore 7 di domani con sit in davanti alle portinerie. Lo sciopero inizierà alle 7 e durerà almeno per 24 ore.

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