Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2012 alle ore 08:26.

My24

Sblocco degli aiuti per un totale di 43,7 miliardi, obiettivo debito pubblico al 124% nel Pil entro il 2020 e sotto il 110% nel 2022 attraverso una serie di misure: riacquisto da parte della Grecia di una quota dei bond in circolazione, riduzione significativa dei tassi di interesse sui prestiti bilaterali e delle commissioni sui prestiti Efsf; allungamento di 15 anni della durata dei rimborsi e rinvio di 10 anni dei pagamenti degli oneri; versamento su un conto bloccato ad Atene dei profitti realizzati dalle banche centrali sulle obbligazioni elleniche detenuti.

Sono questi i termini dell'accordo raggiunto nella notte al termine della riunione durata 13 ore tra i ministri finanziari dell'Eurozona e il Fondo monetario internazionale. Grande soddisfazione di tutti: Eurogruppo, Fmi, Bce e governo greco.

Dopo l'ennesima maratona negoziale durata quasi 13 ore e il terzo Eurogruppo in tre settimane, i ministri delle Finanze dell'eurozona hanno trovato l'accordo sulla Grecia. Che riceverà tre tranche di aiuti per 43,7 miliardi dopo il via libera formale fissato per il 13 dicembre, dopo il voto di alcuni Parlamenti nazionali. L'accordo è stato preceduto, poco prima di mezzanotte, dall'intesa tra Eurogruppo ed Fmi sulla riduzione del debito pubblico greco, al momento al 170% del Pil, che dovra' scendere al 124% entro il 2020 e sotto al 110% nel 2022.

«È andato tutto bene. Per i greci comincia un giorno nuovo». Così il premier ellenico, Antonis Samaras, ha commentato da Atene l'accordo sulla Grecia raggiunto dai ministri delle Finanze dell'Eurozona. «Tutti greci hanno lottato e domani è un nuovo giorno per ognuno di loro», ha affermato.

Aiuti
L'Eurogruppo ritiene che ci siano «gli elementi necessari» affinché gli stati membri possano lanciare le procedure nazionali per approvare il prossimo esborso da parte dell'Efsf (Fondo anti-crisi) che ammonterà a 43,7 miliardi, di cui 10,6 miliardi per il finanziamento del bilancio e 23,8 mld in bond Efsf per la ricapitalizzazione delle banche saranno versati in dicembre.

Il resto sarà sborsato in tre "sub-tranche" nel primo trimestre 2013 subordinate all'attuazione del programma di misure e riforme inclusa la riforma fiscale (previa verifica della Troika). La decisione formale sull'esborso sarà presa il 13 dicembre, una volta completate le procedure nazionali (il 30 novembre per esempio è già prevista la decisione tedesca) e dopo l'operazione del riacquisto del debito da parte della Grecia.

Debito
Le misure decise nella notte permetteranno di portare il debito/Pil a fine 2016 al 175%, nel 2020 al 124% e nel 2022 «significativamente al di sotto del 110%». Tra il 2013 e il 2014 il debito/Pil sfiorerà quota 190% e l'obiettivo indicato solo pochi giorni fa dall'Eurogruppo indicava il rinvio dal 2020 al 2022 di quota 120%. Per quanto riguarda gli obiettivi di bilancio, l'obiettivo di un surplus primario del 4,5% è stato spostato dal 2014 al 2016. Secondo fonti europee, la nuova tabella di marcia comporta un alleviamento di circa 40 miliardi di euro entro il 2020.

L'Eurogruppo indica che fornirà «sostegno adeguato alla Grecia per la durata del programma e oltre fino a quando la Grecia riguadagnerà l'accesso al mercato». Il percorso delineato assicurerà la sostenibilità del debito «in questo e nel prossimo decennio» facilitando un ritorno graduale al mercato. Gli Stati dell'euro «considereranno ulteriori misure e assistenza, inclusi co-finanziamenti facilitati con i fondi strutturali e/o ulteriori riduzioni dei tassi interessi delle "facility" Eurozona, se necessario per garantire la sostenibilità del debito «quando la Grecia raggiungerà un surplus primario». È questa la frase chiave del comunicato finale con la quale i governi assicurano di essere comunque pronti a farsi carico della sostenibilità del percorso di stabilizzazione finanziaria della Grecia, principio considerato necessario dal Fmi. Non viene fatto in ogni caso alcun cenno all'ipotesi di cancellazione del debito.

Le reazioni
«L'accordo è stato molto difficile. Non era solo una questione di soldi - ha commentato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker in una conferenza stampa nella notte -. Questa è la promessa di un futuro migliore per il popolo greco e per l'area euro nel suo insieme».

Per l'eurozona, ha fatto eco il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, «era un vero test per la nostra credibilità, era un test che semplicemente non potevamo permetterci di fallire».

Soddisfatta anche Christine Lagarde, direttrice dell'Fmi. «Il Fondo monetario internazionale voleva assicurarsi che la zona prendesse le misure necessarie per rimettere la Grecia sul percorso di un debito sostenibile. Posso dire oggi che ce l'abbiamo fatta», ha rivendicato, sottolineando come il negoziato per arrivarci sia stato «laborioso, costruttivo, abbiamo tutti fatto uno sforzo collettivo». E anche il governatore della Bce, Mario Draghi, concede una battuta ai giornalisti, assicurando che l'accordo «sicuramente ridurrà l'incertezza e rafforzerà la fiducia in Grecia ed in Europa».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi