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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2012 alle ore 19:08.

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Renzi viola le regole del PD sulle primarie? Non è molto chiaro, ma quello che sta succedendo su Facebook quanto meno desta qualche perplessità. Il sindaco di Firenze nelle ultime ore sta facendo campagna sui suoi canali social in vista del ballottaggio di domenica. Nulla di strano, se non fosse che alcune foto del suo profilo ufficiale Facebook risultano sponsorizzate. Sponsorizzate vuol dire promosse, cioè oggetto di una campagna pubblicitaria a pagamento che le rende più visibili. Anche in questo caso non ci sarebbe nulla di strano, considerando che Obama e Romney recentemente hanno fatto scuola in fatto di campagne pubblicitarie on line.

E invece, leggendo i "Principi regolamentari Primarie 2012 - Per l'Italia Bene Comune" rintracciabili a questo link, si scopre che ciò è vietato. Basta leggereil punto 7 dove si è scritto:
"Ai fini della trasparenza, è fatto obbligo a ciascun candidato/a di comunicare al Consiglio dei Garanti e di pubblicare online, con cadenza settimanale, ogni contributo, diretto o indiretto, superiore ai 500 euro, nonché di rendere disponibile al Consiglio dei Garanti tutta la documentazione relativa alle entrate e alle spese per le primarie.

Ai fini della sobrietà della campagna elettorale e della riduzione dei costi della politica, è fatto divieto ai candidati e ai loro sostenitori di ricorrere a qualsiasi forma di pubblicità a pagamento, come, ad esempio, spot su radio, televisioni, giornali, internet, o affitto di spazi su cartelloni pubblicitari".
Dunque, per i candidati vige il divieto di ricorrere a campagne pubblicitarie. Anche su Internet. Renzi questo divieto pare averlo violato. Difficile capire quali possono essere le conseguenze.

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