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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2012 alle ore 15:26.

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Federica Salsi (Ansa)Federica Salsi (Ansa)

Minacce di morte per la consigliera comunale grillina di Bologna, Federica Salsi. Minacce che deve avere preso sul serio, tanto da andare dai carabinieri e sporgere denuncia.

Sono un paio in particolare quelli che hanno convinto la grillina ribelle a chiedere l'intervento dei militari: entrambi postati su Facebook all'indomani della partecipazione di Salsi a Ballarò. "Prego perla tua morte politica e no", scrive A.C., cui fa seguito F.M con un altrettanto violento "tu brutta t...ia, alla prossima volta sarai cacciata a calci nel c..o,. Comunque essendo tu gentaglia che crepi alla svelta". Soprassedendo sulla grammatica che rivela un discreto livello di ignoranza dei due, balzano all'occhio l'astio e la violenza di cui la consigliera è fatta oggetto. Altri post, altrettanto vaneggianti, chiedono l'intervento dei servizi sociali affinché le tolgano l'affidamento dei figli. La ragione per cui Federica Salsi non sarebbe degna di fare la mamma è che non è d'accordo con Peppe Grillo. E quella P di Peppe non è refuso di chi scrive ma del grande accusatore della Salsi.

Ortografia a parte, resta che ormai nel Movimento 5 Stelle chi prova a rivendicare la propria autonomia, non sposando al 100% le linee guida del leader, Beppe Grillo con la B, viene, quando va bene, ingiuriato, quando va male minacciato. Lo stesso Giovanni Favia, il consigliere regionale che in un fuorionda su La7 disse che il Movimento era carente in termini di democrazia e che si aveva paura di parlare liberamente, venne minacciato di morte sempre dalle pagine del social network di Zuckeberg.

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