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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2012 alle ore 22:43.

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Non possiamo fare ulteriori concessioni, non si possono fare regali. Silvio Berlusconi, si apprende da fonti parlamentari del Pdl, ha fissato l'asticella oltre la quale - a detta dei suoi - non bisogna andare. L'asticella è ferma ad un «premietto» di 50 deputati per arrivare a quell'accordo sulla legge elettorale con il Pd, accordo che si é arenato dopo il no del Partito Democratico alla proposta elaborata dai senatori Quagliariello e Malan. Ma durante la riunione tenutasi questa sera a Palazzo Madama il partito si è spaccato, spiegano alcuni partecipanti all'incontro, proprio su quella soglia.

In un primo momento la distanza tra Pd e Pdl sembrava incolmabile con il partito di via dell'Umiltà fermo a 32 deputati e il Pd a 62. Poi sembrava fosse stato trovato un punto d'incontro ma il partito di Bersani si è opposto al piano elaborato dagli sherpa del Pdl. Durante la riunione, secondo quanto si apprende, èemerso che un'ala del partito, composta soprattutto dagli ex An e da esponenti vicini ad Angelino Alfano, è disposta a delle concessioni in modo da arrivare ad un'intesa in extremis. Occorre andare avanti a tutti i costi, è stata la linea per esempio degli ex An intervenuti all'inizio della riunione mentre anche Gaetano Quagliariello ha spiegato - viene sempre riferito - che non s'intende far fallire la trattativa per la differenza di pochi seggi. Critico su questa linea soprattutto il senatore Sandro Bondi: attenzione che il caso Fiorito rischia di diventare una regola, ha detto il coordinatore nazionale del Pdl. Ha tentato una mediazione il senatore Lucio Malan spiegando che il motivo del contendere non sono le preferenze ma il «premietto». Anche altri senatori hanno messo in guardia i vertici del partito da non fare mosse avventate senza l'approvazione finale di Berlusconi.

Dunque gli esponenti vicini al segretario del Pdl sono disposti, questa la linea ribadita anche nell'incontro di questa sera, a continuare le trattative con il Pd mentre Silvio Berlusconi è fermo sulla necessità di non dare ulteriore spazio di manovra al Partito Democratico. Non dobbiamo fare ulteriori concessioni, è stato l'invito fatto dal Cavaliere ad alcuni esponenti di Palazzo Madama. Tuttavia al momento i numeri in Senato sembrano essere a vantaggio dell'ala del partito più vicina all'ex ministro della Giustizia.

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