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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2012 alle ore 14:34.

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Il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker con il ministro delle Finanze tedesco Jeroen Dijsselbloem (LaPresse)Il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker con il ministro delle Finanze tedesco Jeroen Dijsselbloem (LaPresse)

Nessun accordo a Bruxelles. Il Consiglio Ecofin ha deciso oggi di riunirsi di nuovo il prossimo 12 dicembre - ovvero alla vigilia del Consiglio Europeo - per poter concludere, possibilmente con un accordo, la discussione svoltasi oggi sulla proposta di meccanismo di vigilanza bancaria unico europeo (Ssm), sul quale sussistono ancora diversi punti controversi.

Permangono le divisioni
Secondo la presidenza Ue, restano ancora aperti diversi problemi che vedono i 27 schierati su posizioni molto diverse: in particolare, la ripartizione dei poteri tra Bce e autorità nazionali, alcuni aspetti del calendario di attuazione, e la divisone tra la politica monetaria e la sorveglianza. «È evidente che ci sia una buona volontà di raggiungere un accordo, ma c'è bisogno di approfondire la discussione«, ha detto la presidenza a margine del consiglio.

Il compromesso sfumato
L'ipotesi di un mancato accordo era stata già sollevata, in particolare dal ministro svedese Anders Borg, che ha definito «molto stretti» i margini per trovare oggi un compromesso, mentre il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble ha auspicato che l'accordo non venga raggiunto «sotto la pressione della fretta». L'accordo era stato invece ritenuto probabile dal Commissario Ue per il mercato interno e i servizi finanziari, Michel Barnier, secondo il quale una vigilanza unica da parte della Bce in tempi rapidi é quanto i mercati si aspettano. Lo stesso Schaeuble ha avvertito che una vigilanza della Bce allargata anche agli istituti di credito regionali «verrebbe approvata molto difficilmente dal parlamento tedesco» e ha chiosato: «L'ultima parola non può essere lasciata al Consiglio dei Governatori della Bce».

Grilli: l'accordo è essenziale
L'avvio del meccanismo unico di vigilanza sulle banche Ue é «essenziale per ripristinare la credibilità dei mercati finanziari, perché siano resistenti e davvero integrati», ha affermato da parte sua il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, «Abbiamo preso un impegno esplicito con noi stessi e con il resto del mondo perché sia operativo molto velocemente». Secondo Grilli, la proposta della Commissione é equilibrata e seguirla permetterà di non fare gli errori che si rischiano quando si é sotto la pressione della fretta.

Lo stop tedesco
Alla fine del dibattito odierno, quando la presidenza di turno lussemburghese dell'Ue ha proposto una riunione straordinaria, a partire dalle ore 11 del 12 dicembre, è intervenuto subito il ministro tedesco, Wolfgang Schaeuble, a guastare la festa. «Per me è impossibile, ho un impegno almeno fino alle 5 del pomeriggio», ha detto con proverbiale rigidità teutonica. «Se volete potete cominciare senza di me, ma prima delle 5 per me è impossibile», ha ripetuto il ministro.

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