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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2012 alle ore 10:24.

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Il campionario prosegue con ritrovamento di proiettili davanti l'abitazione privata, al municipio o alla segreteria politica, scritte minacciose o ingiuriose sui muri delle abitazioni, della città o sulla tomba dei congiunti, spari all'auto personale, all'abitazione privata, alla porta d'ingresso del municipio, danneggiamenti e furti all'interno del municipio, esplosione di ordigni davanti all'abitazione privata, al municipio o ad altri uffici comunali, uccisione di animali domestici di proprietà personale, invio di una testa di animale tagliata dentro uno scatolone presso l'abitazione privata e/o il municipio, ritrovamento di animali uccisi davanti all'abitazione privata, taglio di alberi da frutto (aranci, ulivi, noci) di proprietà privata, trafugamento della salma di un parente dal cimitero, aggressione fisica in luogo pubblico e/o dentro il municipio, tentato omicidio e anche omicidio.

Focus sul 2013
Avviso Pubblico, per l'anno in corso, si è concentrata solo sui casi più gravi, rilevando 47 episodi di minacce e intimidazioni ai danni di amministratori locali e personale della pubblica amministrazione nell'arco temporale compreso tra il 1° gennaio e il 22 novembre.

Il picco più alto si è registrato nel mese di maggio, con 10 casi. A livello regionale è ancora la Calabria la terra che fa registrare il primato degli atti intimidatori con 16 casi, seguita dalla più importante regione del Nord Italia, la Lombardia, con sei casi.

Seguono Campania e Sicilia, con cinque casi ciascuna, Puglia con quattro casi, Emilia Romagna e Sardegna con tre casi, Lazio con due casi, Piemonte e Toscana con un caso. Nel 2012 compare per la prima volta in assoluto anche il Veneto, con un caso registrato in provincia di Verona. A livello provinciale sono Reggio Calabria (otto casi), Lecce (cinque casi) e Cosenza (quattro casi) i territori dove si riscontra una maggiore numerosità di episodi di intimidazione e di minaccia. Seguono le province di Agrigento e Napoli, con tre casi ciascuna, Crotone, Milano e Lecco con due casi ciascuna, Parma, con due casi (i Comuni di Colorno e di Salsomaggiore).

Scioglimenti per mafia
Record negativo nel 2012 per i Comuni sciolti per infiltrazione e collusione mafiosa.
Dal 1991 a oggi gli scioglimenti sono stati 227 (alcuni municipi sono stati sciolti più di una volta).

Nei primi 11 mesi sono stati 25 i Comuni commissariati: sei in Campania (Casal di Principe, Casapesenna, Castel Volturno, Gragnano, Pagani, San Cipriano d'Aversa), 11 in Calabria (Bagaladi, Briatico, Bova Marina, Careri, Mileto, Mongiana, Nardodipace, Platì, Reggio Calabria, Samo, Sant'Ilario dello Jonio), cinque in Sicilia (Campobello di Mazara, Misilmeri, Racalmuto, Salemi, Isola delle Femmine), con la novità di Ventimiglia in Liguria e Leinì e Rivarolo Canavese in Piemonte e del primo capoluogo, Reggio Calabria. Si conferma la leadership negativa di Calabria e Campania, con la prima regione ormai da tempo saldamente in testa. Molti dei comuni sono al terzo o secondo scioglimento. E a quelli sciolti nel 2012 vanno aggiunti i 5 del 2011 e ancora commissariati. Tre in Calabria: Corigliano Calabro, Marina di Gioiosa Jonica, Roccaforte del Greco. Uno in Sicilia, Castrofilippo e Bordighera in Liguria oltre all'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

Sotto la lente del Viminale ci sono altri 14 comuni. Tre in Campania: Giugliano, Quarto e Torre del Greco. Uno in Puglia, Manduria. Dieci in Calabria: Ardore, Cardeto, Casignana, Gerocarne, Montebello Jonico, San Calogero, San Luca, Siderno, Taurianova e Rende.
http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com

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