Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2012 alle ore 17:52.

My24
Andrea Di Stefano, Alessandra Kustermann e Umberto AmbrosoliAndrea Di Stefano, Alessandra Kustermann e Umberto Ambrosoli

Non saranno protette come quelle nazionali. Alle primarie lombarde del Pd si potrà votare senza bisogno di registrazione o di pre-registrazione on line, basterà sottoscrivere al momento del voto il patto civico per la Lombardia e versare 1 euro. Potranno votare anche i sedicenni e gli immigrati regolari, residenti nella regione.

Verranno in pratica utilizzati i criteri già in vigore per le precedenti primarie (nazionali comprese, a parte l'ultima), inaugurati con il voto che incoronò Romano Prodi candidato alla presidenza del consiglio (era il 2005). Si vota dalle 8 alle ore 20 di sabato 15 dicembre, sul sito pattocivicolombardia la guida al voto.

Roberto Biscardini alla fine ha rinunciato. In corsa ora ci sono Andrea Di Stefano (sostenuto da buona parte di Sel), Alessandra Kustermann e Umberto Ambrosoli che ha sciolto all'ultimo la riserva dopo un ripensamento (inizialmente il suo era un no), anche per le forti pressioni arrivate dal Pd. Ma al di là delle scelte dei vertici democratici, una parte del partito sta con Kustermann, nota primario di ginecologia e ostetricia alla clinica Mangiagalli di Milano e da sempre impegnata per i diritti dei più deboli e delle donne. Non si può dire che la partita sia chiusa, ma Ambrosoli è il favorito anche perché, con candidati tutti e tre milanesi, la differenza potrebbe farla il voto fuori dal capoluogo. E su questo Ambrosoli è avvantaggiato perché può avvalersi dell'organizzazione territoriale del Pd. Lo sostegno anche i renziani (oltre ai socialisti) che in questa partita stanno con Pier Luigi Bersani.

Ma l'avvocato milanese è in realtà ancora un'incognita per una parte del partito. I suoi sponsor più veri sono stati da subito alcuni esponenti del mondo nel quale Ambrosoli è cresciuto (quello della borghesia progressista milanese) come Piero Bassetti, Marco Vitale, Giulia Maria Crespi, Stefano Rolando. E nel Pd c'è chi teme che ora l'avvocato consideri il partito solo come una sorta di agglomerato in grado di portargli voti, senza abbracciare fino in fondo le ragioni democratiche. Rende bene i timori una battuta che circola in certi ambienti milanesi, secondo la quale Ambrosoli dal punto di vista politico sarebbe «una pagina bianca».

Sanità, scuola, lavoro, trasparenza sono i temi sui quali i candidati alle primarie concentrano buona parte della campagna elettorale. Su queste questioni li abbiamo video-intervistati e vi proponiamo (in giornate diverse per ciascun candidato) le loro risposte.

Sulla sanità si concentrano le maggiori divergenze. Per Ambrosoli «il modello pubblico-privato è una soluzione adottata in tutti i Paesi occidentali con risultati virtuosi» perciò «sarebbe folle dire che è tutto sbagliato». Kustermann pensa invece a una «controriforma della sanità lombarda voluta da Formigoni» in cui riequilibrare pubblico e privato «perchè in questi anni si è privilegiato troppo il privato». Mentre per Di Stefano «24 centri di eccellenza cardiochirurgica, tanti quanti in tutta la Francia sono troppi».
Sul fronte del lavoro il candidato vicino a Sel vuole introdurre il reddito minimo garantito. Umberto Ambrosoli guarda invece a «forme di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà» che abbiano «obiettivi specifici in particolare rivolti al reinserimento nel mercato del lavoro». Anche Kustermann pensa a più servizi contro la disoccupazione e indica come «punto fermo e irrinunciabile» del suo programma che «il 50% di tutti gli incarichi politici e amministrativi venga occupato da donne, capaci e competenti».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi