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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2012 alle ore 15:38.

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«L'annuncio delle dimissioni di Monti è un'accelerazione imprevista che apre di fatto la campagna elettorale. E allora io dico forte e chiaro: attenti alle promesse. Mi auguro più di ogni altra cosa che nessun partito che si candida a governare assuma, al solo fine di guadagnare voti, impegni che poi non sarà in grado di mantenere». Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, intervistato dal Messaggero, chiede ai partiti «un lessico di verità» e auspica che «si faccia in fretta», perché «abbiamo urgente bisogno di un esecutivo in grado di governare l'Italia».

«L'annuncio delle dimissioni purtroppo giunge prima che si sia riusciti a mettere in cassaforte alcuni provvedimenti di questo esecutivo: la legge di stabilità, la delega fiscale e la legge di sviluppo», dichiara Squinzi. «La prima c'è da ritenere che sarà approvata. Verificheremo in concreto l'impegno dei partiti sulle restanti due, che sono in Parlamento e che sono state già in parte modificate e per certi versi snaturate rispetto alla loro formulazione originaria. Tutti i provvedimenti di quest'esecutivo - osserva - sono andati incontro a un certo ridimensionamento. È quello che succede quando un governo non ha una base elettorale forte».

Squinzi non esprime un giudizio politico sui partiti, ma si dice fiducioso per il fatto che «chi governerà avrà un solo obiettivo per poter assicurare ai suoi elettori di non averli traditi: ritrovare la crescita economica perduta. E per farlo avrà anche un solo modo: rimettere l'impresa manifatturiera al centro della sua politica». L'Ilva, aggiunge, «è la prima sfida di politica industriale da portare a compimento».

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