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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2012 alle ore 15:10.

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L'attrice AlidaChelli e l'attore Walter Chiari durante la cerimonia di consegna del premio la " Maschera d'argento ", Roma 12 ottobre 1970. (ANSA)L'attrice AlidaChelli e l'attore Walter Chiari durante la cerimonia di consegna del premio la " Maschera d'argento ", Roma 12 ottobre 1970. (ANSA)

È morta ieri sera a Roma all'ospedale Sant'Eugenio, dopo una lunga malattia, Alida Chelli, cantante, attrice di teatro, cinema e tv. Fu il grande amore di Walter Chiari, con il quale fu sposata. Frutto del matrimonio, finito con una separazione, il figlio Simone.

Alida Rustichelli era nata a Carpi nel 1943, figlia del compositore di colonne sonore per il cinema Carlo Rustichelli e aveva iniziato da giovane la sua attività musicale, partecipando a varietà televisivi e commedie teatrali. Tante le commedie e i film musicali, tra cui "Quando dico che ti amo", "Cyranò" con Domenico Modugno, e "Aggiungi un posto a tavola" con Johnny Dorelli. Aveva recitato anche in "Colpo grosso ma non troppo".

«Donna importante e artista eccezionale», Alida Chelli, attrice, cantante, ballerina «artista clamorosa, che però non credeva molto nelle sue qualità». Lo dice all'Ansa Pippo Baudo, che con l'ex moglie di Walter Chiari ha avuto in passato una lunga relazione.

«Per me un lutto personale - aggiunge commosso -: l'ho amata tanto Alida e da lei sono stato tanto amato, sto andando da lei per salutarla, mi aspetta Simone».

Baudo ricorda di aver passato sette anni con la Chelli. «È stata una tappa importante della mia vita - racconta -: Simone (il figlio che l'attrice aveva avuto con Walter Chiari, ndr) era un bambino, aveva sette anni quando è cominciato il nostro amore, io l'ho un po' cresciuto, si era molto legato anche a mia figlia Tiziana, per lui anche oggi provo sentimenti paterni».

Alida, dice Baudo, «era arrivata al successo cantando in film di Pietro Germi, "Un maledetto imbroglio", una canzone scritta dal padre Carlo Rustichelli. Quel brano si intitolava "Sinnò me moro", fu un successo enorme, lei era una cantante e una ballerina bravissima. È stata in assoluto la più grande Rosetta in Rugantino. Però era sempre incerta sulle sue capacità, la cercavano tutti e lei rinunciava alle parti».

Nel privato, invece, «era una donna brillante, spiritosa, ironica, bella. Una donna importantissima». Gli ultimi anni, sottolinea Baudo, sono stati molto difficili: «Era malata, ha combattuto e sofferto moltissimo - dice -: non si piaceva più, non voleva essere vista, io la sentivo solo per telefono, chissà forse alla fine la morte è stata una liberazione. Accanto a lei comunque, innamorato della sua mamma, c'era Simone».

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