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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2012 alle ore 12:56.

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La magistratura ha spedito un invito a comparire a 22 consiglieri equamente divisi tra esponenti del Pdl e della Lega presenti nella precedente legislatura lombarda. Si fronteggiano due squadre di calcio di cui diamo le formazioni nella corsa al rimborso da cui esce sconfitta l'immagine della politica locale al governo negli ultimi anni.

Gli undici leghisti che hanno ricevuto gli avvisi di garanzia sono: Cesare Bossetti, Fabrizio Cecchetti (subentrato a Davide Boni come presidente del consiglio regionale), Angelo Ciocca, Stefano Galli, Alessandro Marelli, Ennio Moretti, Massimilano Orsatti, Ugo Parolo, Roberto Pedretti, Luciana Ruffinelli, Pierluigi Toscani. Questi gli indagati nelle file del Pdl: Giovanni Bordoni, Giulio Boscagli, Alessandro Colucci, Angelo Gianmario, Antonella Maiolo, Marcello Raimondi, Nicole Minetti, Gianluca Rinaldin, Carlo Saffiotti, Paolo Valentini e Sante Zuffada. Nonostante che al Pirellone si guadagnino almeno 9.000 euro netti al mese di stipendio comprensivo di diaria, la "febbre da 90" del rimborso è salita a livelli impensabili.

In testa alla classifica Angelo Giammario (114mila euro contestati sul 2008-2012, più di lui solo il suo capogruppo pdl Paolo Valentini con 118.000) già indagato con l'ipotesi di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, con l' accusa di essersi intascato una tangente di 10000 euro che lo ha spinto alle dimissioni a Marzo. Al capogruppo leghista Stefano Galli si contesta molto meno, ad esempio il 5 marzo 2009 mette in lista 8 euro per la ricarica di una penna, tuttavia c'è una festa, avvenuta il 16 giugno 2010 al Ristorante «Toscano» motivata come spesa «di funzionamento» del gruppo , 6.180 euro per 103 coperti, che il titolare del ristorante, interrogato come teste, ha affermato riguardasse di certo un matrimonio.

Cesare Bossetti, oltre ad aver richiesto il rimborso della tazzina di caffè al bar come del farmaco da 21 euro, ricorre alle spese di funzionamento del gruppo per 14 cornici per 672 euro il 2 agosto 2010, e per altre 8 cornici il 7 luglio per 384 euro.

Se la Minetti si accontenta di solo un iPhone da 900 euro il cognato di Formigoni Giulio Boscagli, compra ben tre iPad per 2.626 euro. Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord alla Regione Lombardia, risponde così alla notizia di aver ricevuto un avviso di garanzia per i rimborsi illeciti alla Regione: "Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia, non ho violato la legge, non ne so nulla e me ne sbatto i coglioni". Che più o meno è la linea presidenziale, anche Formigoni a suo tempo negò, ribadendolo più volte, di aver ricevuto l'avviso per corruzione nell'inchiesta Maugeri. Per il momento non si può ancora stabilire il numero complessivo degli avvisi di garanzia, ben oltre i quaranta, una tendenza in crescita anche perché i controlli si stanno estendendo ad altri gruppi consiliari.

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