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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2012 alle ore 17:32.

Da sei giorni consecutivi Marco Pannella, leader storico dei Radicali, non mangia e non beve. È il suo modo di protestare per le condizioni in cui versa il sistema penitenziario italiano, chiedendo amnistia e diritto di voto per i detenuti. Per questo motivo è ricoverato in ospedale. Secondo i medici se non decide di idratarsi gli resterebbero poche ore. «Persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione, si conferma ovviamente l'elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l'inizio di una terapia reidratante per via endovenosa».
Lo scrive il professor Claudio Santini nel nuovo bollettino medico sulle condizioni dell'onorevole, giunto al sesto giorno di digiuno totale per cibi solidi e liquidi (durata raggiunta soltanto in un'occasione, peraltro culminata con un danno renale acuto da necrosi tubulare).
Pannella, «durante la notte ha accusato dolore in regione toracica, della durata di qualche minuto, regredito spontaneamente; nell'ipotesi di un'origine cardiaca ha effettuato un elettrocardiogramma e gli enzimi miocardici, che non si sono comunque alterati. Stamattina il peso è di 74 kg, la diuresi è stata di300 cc. nella giornata di ieri; la pressione arteriosa è di 100/70 mmHg con frequenza cardiaca di 64 battiti al minuto. Gli esami ematochimici sono sostanzialmente invariati rispetto a quelli di ieri sera (creatinina 1.6, azotemia 105 mg/dl, sodiemia 148 mEq/l, presenza di corpi chetonici e proteine nelle urine). Data l'ipotensione, è stato necessario modificare la terapia medica sospendendo alcuni farmaci cardiologici».
«Facendo lo sciopero totale della fame e della sete, non si può resistere a lungo, i medici dicono che ci sono poche ore davanti». Lo afferma ai microfoni di Tgcom24, la radicale Rita Bernardini, parlando di Marco Pannella, giunto oggi al sesto giorno consecutivo di sciopero totale della fame e della sete.
«Marco ci ha sempre insegnato che non bisogna preoccuparsi ma occuparsi delle questioni - prosegue Bernardini -. Lui pone delle questioni che sono i problemi della vita democratica del nostro Paese, gli stessi che pose anni fa, nel '76. L'ho visto stamattina, a lui non si può chiedere di smettere, gli si devono dare gli elementi per smettere. Ci tiene troppo a questo Paese. Nel '76 si mossero personaggi di livello altissimo, oggi sembra che questo paese sia completamente addormentato rispetto ai problemi della democrazia. Alle 17 Marco Pannella, come ogni domenica, terrà da Radio radicale al sua conversazione settimanale con Massimo Bordin. Nell'apertura dirà quello che chiede a tutti ma soprattutto alle Istituzioni italiane. Invito tutti ad ascoltarlo attentamente», conclude Bernardini.
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