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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2012 alle ore 11:16.

(Ansa)(Ansa)

«Piuttosto di condannare qualcuno, preferisco dare merito a coloro che accettano di pagare le tasse in Francia, di produrre in Francia, di dare lavoro ai francesi e di servire il proprio Paese». Così il presidente Francois Hollande é diplomaticamente intervenuto sulla questione calda dell'attore Gerard Depardieu, finito sotto i riflettori per aver chiesto il passaporto belga per diventare residente fiscale in quel Paese.

Ho pagato l'85% di tasse
Ieri l'attore aveva scritto una lettera aperta al Wall Street Journal: «Parto - si legge nella lettera - dopo aver pagato, per il 2012, tasse per un importo pari all'85% di quanto ho guadagnato».

Francia: pressione fiscale arriverà al 46,5%
Hollande, da parte sua, prepara i francesi a «sangue, sudore e lacrime». Per centrare l'obiettivo di un deficit al 4,5% nel 2012, il suo Governo ha varato, a metà 2012, una manovra correttiva da 7,2 miliardi, tutta di nuove tasse. Il risultato? Un'impennata della pressione fiscale, che salirà quest'anno al 45 per cento. Per poi aumentare ancora: 46,2% nel 2013, 46,3% nel 2014, 46,4% nel 2015 e 46,5% a partire dal 2016.

Tasse al 75% per redditi superiori a 1 milione di euro
Così, con un guadagno annuale di oltre un milione di euro, Depardieu, icona francese del cinema, si é rifugiato in Belgio per sfuggire alla tassa del 75%. A dare la notizia era stato il sindaco di Nechin, il paesino belga subito oltre la frontiera francese in cui l'attore si é trasferito, e la notizia ha immediatamente scatenato le ire dei francesi e i media.

Chiesta anche la mutua di Bruxelles
Depardieu si é informato non solo sulla procedura da seguire per ottenere un passaporto belga ma anche come usufruire della mutua di Bruxelles. Tra le critiche più dure quella del premier Jean-Marc Ayrault che ha definito «patetica» la decisione dell'attore.

Il sogno resta l'Italia
Per realizzare il suo progetto l'attore ha acquistato casa a Nechin, al confine con la Francia, dove trasferirà la sua residenza «e ovviamente il mio domicilio fiscale», ma il suo sogno è trasferirsi in Italia o almeno «godere della doppia cittadinanza». Depardieu lo ha spiegato oggi intervistato dalla stampa italiana, spiegando i motivi che lo hanno indotto a spostare il suo domicilio fiscale al di fuori dei confini francesi, rivelando però che riguardo alla nazionalità non ha intenzione di fermarsi qui.

«Voglio diventare anche cittadino italiano - rivela l'attore francese - la prossima settimana verrò in Italia per fare questa richiesta e capirne la fattibilità». Depardieu, che sottolinea la sua intenzione di voler acquistare una casa in Toscana «molto probabilmente nella zona della Val di Chiana», scherza così: «In Belgio ci vado per le tasse, in Italia per amore». Quel che è certo, è che Depardieu ha tutte le intenzioni di allontanarsi sempre più dalla Francia. «Non è più il Paese di cui sono sempre stato orgoglioso - affonda - oggi stento a riconoscerlo, è schiavo di una politica che lo sta soffocando perché punisce solo chi cerca di ricavare dei legittimi profitti da attività imprenditoriali e commerciali».

La rivolta dei 500
Depardieu non è solo. Sarebbe cresciuto tra il 15 e il 20% il numero di francesi che da settembre hanno presentato una domanda per ottenere la nazionalizzazione belga. Lo afferma il sito del quotidiano transalpino "Le Figaro", sottolineando che almeno 500 francesi sarebbero in lista d'attesa per ottenere passaporto belga.

Il precedente del re del lusso Arnault
Tra le pratiche in attesa di essere esaminate dall'amministrazione del regno, c'è anche quello di Bernard Arnault, proprietario del gruppo del lusso Lvmh, che nel settembre scorso ha avviato le pratiche per ottenere la cittadinanza belga.

Belgio paradiso dei rentiers
Il Belgio, dove ha preso la residenza Depardieu, ultimo di una lunga serie di miliardari francesi, è soprannominato «il paradiso dei rentiers» per il suo regime fiscale agevolato per gli espatriati.

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