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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2012 alle ore 10:17.

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«Finalmente respiriamo l'aria di casa. Faccio fatica a rendermene conto». Sono le prime parole di Massimiliano Latore, appena atterrato con Salvatore Girone all'aeroporto di Ciampino. I due marò sono a Roma. Qualche pausa e poi Latorre ha ripreso ricordando che l'incontro avuto dai suoi familiari con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Il capo dello Stato ha accolto le nostre famiglie per dar loro forza e coraggio. La stessa forza e coraggio che è stata trasmessa a noi per andare avanti».

A riportarli in Italia dall'India, dopo la licenza dietro cauzione concessa dall'Alta corte del Kerala, un velivolo del ministero della Difesa atterrato alle 12.48 sulla pista dell'aeroporto militare di Ciampino. Sull'Airbus A319 ha viaggiato il generale Pasquale Preziosa, capo di Gabinetto del ministro della Difesa.

I due fucilieri del San Marco sono attesi al Quirinale per un incontro con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che sta ultimando le consultazioni dopo le dinmissioni del Governo Monti.

Monti ai marò: impegno del Governo per una soluzione
Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha chiamato al telefono i due marò non appena atterrati all'aeroporto di Ciampino. Il Presidente, dopo essersi informato delle condizioni di salute dei due marò, ha fatto loro gli auguri di buone feste e ha ribadito l'impegno del Governo per una definitiva soluzione del caso.

La permanenza dei marò in Italia sarà limitata alle festività natalizie e avrà dei precisi paletti. Secondo quanto disposto dall'ordinanza dell'Alta Corte del Kerala che ha concesso ai marò una licenza che allevia temporaneamente le condizioni della loro libertà dietro cauzione, i due potranno restare in Italia per due settimane dall'uscita dal territorio indiano, per far poi ritorno a Kochi. Durante questo periodo non potranno lasciare l'Italia per un Paese terzo. La polizia indiana, è stabilito, dovrà disporre dei numeri dei loro cellulari, degli indirizzi di residenza italiani e di ogni particolare riguardante i loro spostamenti.

Una volta rientrati, e in attesa della sentenza della Corte Suprema di New Delhi che deve decidere se la giurisdizione sull'incidente del 15 febbraio in cui sono morti due pescatori del Kerala è indiana o italiana, Latorre e Girone dovranno presentarsi il 15 gennaio 2013 davanti al giudice di Kollam che è in attesa di processarli per omicidio.

Le reazioni della stampa indiana
La stampa indiana, che dedica alla vicenda ampio risalto, segnala oggi anche le voci di dissenso di sindacati e movimenti, che non avrebbero voluto che l'autorizzazione al viaggio fosse data.
The Hindu, che dedica ai marò una spalla della prima, segnala all'interno che due dei principali sindacati del Kerala, il Citu e l'Aituc, hanno pesantemente criticato il governo locale, che non si sarebbe opposto in modo sufficientemente vigoroso all'autorizzazione all'espatrio, rinunciando perfino a fare ricorso all'ordinanza dell'Alta Corte.

Da parte sua The Indian Express, che ha in prima una fotonotizia con l'immagine di Latorre e Girone, all'interno riferisce di due differenti iniziative di protesta da parte degli attivisti della Federazione democratica della gioventù dell'India (Dyfi) sia a Kollam davanti al tribunale, sia all'aeroporto di Kochi, lanciando slogan ostili ai marò "responsabili" di aver ucciso due pescatori indiani e mostrando bandiere nere.
Alcuni degli attivisti, conclude il giornale, sono stati arrestati per essersi rifiutati di allontanarsi nel quartiere di Kalamassery a Kochi.

Il saluto del Cocer
Un abbraccio «con orgoglio» e la speranza che la licenza concessa a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dal tribunale del Kerala sia «un primo gesto verso una rapida e piena assoluzione». Così il Consiglio centrale di rappresentanza dei militari (Cocer), sezione marina, accoglie il ritorno dei due marò in Italia per Natale.
«Lo stile, l'educazione e le virtù umane e morali espresse dai due colleghi in questi difficili mesi - si legge nella nota - hanno reso orgogliosi non solo i marinai, ma tutti i cittadini italiani. A nome di tutto il personale rappresentato - aggiunge la nota - accogliamo Massimiliano Latorre e Salvatore Girone con un fraterno abbraccio e con la fiducia che la giustizia indiana saprà dare una positiva e definitiva conclusione alla vicenda».

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