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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2012 alle ore 15:47.

3j.5. Valutazione della ricerca universitaria: occorre proseguire, potenziare e affinare il progetto avviato dall'Anvur (Agenzia Nazionale per la Valutazione dell'Università e della Ricerca) per il censimento e la valutazione sistematica dei prodotti di ricerca. Di ogni facoltà viene rilevata in modo sistematico la coerenza degli esiti occupazionali a sei mesi e tre anni dal conseguimento della laurea. I risultati di entrambe le rilevazioni, per ciascuna facoltà, ciascun dipartimento e ciascun professore e ricercatore, sono resi accessibili on line.
3j.6. Tagliare sprechi e rendite parassitarie: si possono liberare rilevanti risorse tagliando chirurgicamente i molti sprechi e rendite che pullulano nelle nostre università: per esempio dimezzando (o comunque riducendo in misura apprezzabile) lo stipendio a professori e ricercatori la cui attività di ricerca negli ultimi cinque anni sia valutata "zero".
3j.7. Consentire la scommessa degli atenei e degli studenti sui progetti di eccellenza: agli atenei che vi sono interessati deve essere consentito di aumentare le tasse universitarie in funzione di progetti di eccellenza didattica: lo Stato compenserà gli aumenti per le famiglie con reddito medio o basso; lo Stato presterà integralmente il necessario allo studente, con un meccanismo per cui la restituzione rateizzata – parziale o integrale – incomincerà soltanto da quando il laureato avrà un reddito superiore a determinate soglie (per esempio: 24.000 euro annui per la restituzione parziale e 30.000 euro annui per quella integrale); i casi di mancata restituzione per non raggiungimento del livello minimo di reddito saranno coperti (in tutto o in parte) dalle università stesse interessate, che così ne risulteranno responsabilizzate riguardo alla qualità dell'insegnamento.
3l. Efficienza degli uffici giudiziari
L'esperienza eccellente del Tribunale di Torino e gli esperimenti in corso nelle sezioni lavoro dei Tribunali di Bologna e Roma dimostrano che si possono dimezzare i tempi della giustizia a costo quasi-zero con una migliore organizzazione dei tribunali: occorre generalizzare queste buone pratiche, responsabilizzando i dirigenti degli uffici giudiziari in relazione agli obiettivi e costringendo i magistrati meno efficienti ad allinearsi alla media.
4. La minaccia più seria: instabilità politica e crisi dei partiti
La lettera del gruppo dei 15 al Segretario Bersani in tema di riforma costituzionale ed elettorale (Corriere della Sera del 18 settembre scorso) ci consente qui un semplice rinvio alle valutazioni e proposte contenute in quel testo.
Da un lato, l'adozione della forma di governo semipresidenziale alla francese può fornire una risposta istituzionale alla drammatica caduta della capacità di rappresentanza dei partiti politici. Dall'altro, il sistema elettorale uninominale a doppio turno consentirebbe ai cittadini elettori di scegliere al tempo stesso il loro rappresentante e il governo.
Ma anche questo non basterebbe: va finalmente attuato l'art. 49 della Costituzione sui partiti politici, sia rendendo perfettamente esigibili i loro statuti, sia sottoponendo la loro gestione ai principi e regole della trasparenza totale (di cui si è detto sopra in riferimento alle amministrazioni pubbliche), sia riformando le norme sul loro finanziamento pubblico, facendolo derivare dalla libera scelta dei contribuenti, secondo un meccanismo analogo a quello del 5×1000.
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