Alla fine Monti vuole un esercito tutto suo

(Ansa)

video

Monti: non mi schiero con nessuno

Monti : fatico a seguire il pensiero di Berlusconi

L'intervista di Berlusconi a Tgcom24

documenti

• L'agenda Monti

Un passo dopo l'altro. Mario Monti sta distribuendo le forze per la "salita". Ha lasciato per settimane media, politologi, fan e avversari a interrogarsi sul suo futuro. Poi ha distribuito il suo programma di governo, che inevitabilmente è diventato il fulcro del dibattito politico: il Centro di Casini e Montezemolo lo appoggia indefesso, il Pdl ci tiene a marcare la distanza mentre Bersani, pur non volendo entrare in collisione con il Professore, gli ricorda che è il Pd il primo partito italiano. Posizioni non sorprendenti e che Monti aveva certamente messo nel conto.

Il premier non risponde direttamente. Alza il telefono per fare personalmente gli auguri ai leader di quella che è stata ribattezzata "la strana maggioranza", Silvio Berlusconi compreso, ma il messaggio politico lo rivela solo qualche ora dopo, attorno alla mezzanote del 25, con quel tweet in cui di fatto conferma la sua "salita in politica".

Non sono passi frutto della casualità ma di una precisa strategia che punta a mettere in difficoltà non solo i suoi avversari, ovvero Pdl e Pd, ma anche i suoi alleati alle prese con la questione liste. L'aver puntato tutto su Monti, non è a costo zero. Il Professore non è disposto a entrare in Parlamento senza poter contare su uomini di sua stretta fiducia, su un esercito che risponda a lui direttamente e non prima a Casini o a Montezemolo.

Se questo possa venir meglio garantito da una lista unica o da più liste è ancora da decidere. Le ragioni che potrebbero portare all'una o all'altra opzione sono diverse, compresa quella di chi sostiene che una lista unica rischia di scomparire nella scheda elettorale, visto che sia il Pdl che il Pdl si presenteranno accompagnati da liste e listini. Ma la ragione principale sta nella elezione e soprattutto nella condivisione dei candidati a Camera e Senato. Un passaggio delicato e probabilmente decisivo che va inquadrato in quell'«adesso rinnoviamo la politica», di cui cinguettava la notte scorsa il premier e che è stato e sarà al centro degli incontri con Casini e Montezemolo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA