Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2012 alle ore 18:04.

My24

«L'Italia giusta, l'Italia che bisogna costruire e a cui gli italiani hanno diritto». Nella prima giornata di primarie per la selezione dei candidati Pd al Parlamento (oggi in Piemonte, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, e Calabria; domani nelle restanti regioni) il leader del partito, Pier Luigi Bersani, lancia anche lo slogan destinato a caratterizzare la campagna elettorale dei democrats.

La presentazione, come usa oggi, avviene via Twitter: l'Italia giusta - scrive elencando le declinazioni dello slogan che compariranno sui manifesti elettorali con una sua foto in primo piano - è quella «dove il futuro si prepara a scuola», «dove la politica dice la verità», «dove il lavoro costruisce la vita», «dove nessuno resta indietro».

Partecipazione alle primarie, previsto un calo
La campagna elettorale sprint imposta dallo scioglimento anticipato delle Camere ha fatto sì che la scena politica sia dominata più che mai da polemiche, trattative, annunci di nuove coalizioni e di nuovi soggetti politici, al punto che le primarie per i parlamentari del Partito democratico, vera novità d'autunno quando i contendenti in campo erano Bersani e Renzi, rischiano a questo giro di deludere un po', almeno in termini di partecipazione. Gli aspiranti candidati sono quasi 1.500, preoccupati sia per la "consistenza del "listino bloccato" del 10% di candidature sicure selezionate direttamente del segretario (listino che sarà comunque off limits per i "trombati" dalla selezione di questo fine settimana).

Selezione vera, anche i big a rischio
A mettersi in gioco sono anche molti leader storici del partito, come Anna Finocchiaro e Rosy Bindi, che corrono a Taranto e Reggio Calabria, e alcuni membri della segreteria Pd, come Stefano Fassina e Matteo Orfini in corsa a Roma. Il rischio esclusione è alto per i parlamentari uscenti, sfidati da molti esponenti che sul territorio hanno grandi bacini territoriali. Nutrita la pattuglia di renziani in corsa, dal presidente del consiglio dell'Emilia Romagna Matteo Richetti a Giorgio Gori che corre a Bergamo fino al vicesindaco di Firenze Dario Nardella fino all'assessore comunale Rosa Maria Di Giorgio, entrambi in corsa a Firenze.

La situazione a Roma, Milano e Torino
Gara serrata anche a Roma, dove oltre ai parlamentari uscenti, come Marianna Madia e Roberto Morassut, tentano la scalata un gruppo di consiglieri regionali uscenti e il segretario romano Marco Miccoli. A Bologna è in corsa il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime della strage del 2 agosto, Paolo Bolognesi mentre a Milano Pippo Civati sfida parlamentari di peso come Barbara Pollastrini, Emanuele Fiano e Emilio Quartani. Dodici i candidati a Torino, dall'ex ministro Cesare Damiano all'uscente Anna Rossomando e Fabrizio Morri ad un nutrito drappello di consiglieri e amministratori locali.

Oltre 6mila seggi e 50mila volontari
A prescindere dal giorno del voto, gli oltre 6.000 seggi allestiti dal Pd grazie al lavoro di piu' di 50mila volontari saranno aperti dalle 8 alle 21. Possono partecipare alle primarie gli elettori compresi nell'Albo delle primarie per la premiership e gli iscritti del Pd nel 2011 che abbiano rinnovato l'adesione fino al momento del voto. Versando due euro e dichiarandosi elettore del Pd. Ogni elettore delle primarie potrà esprimere fino ad un massimo di due preferenze, differenti per genere. Se le due preferenze espresse sono dello stesso genere, la seconda sarà considerata nulla. I seggi saranno istituiti prevalentemente presso i circoli territoriali del Pd, e potranno essere individuati collegandosi al sito www.primarieparlamentaripd.it.

Bersani vota a Piacenza, tempi lunghi per i risultati
Il segretario Bersani ha annunciato il suo voto per domani mattina alle 11 a Piacenza, presso il seggio di via XXIV Maggio. Per sapere i risultati definitivi occorrerà comunque avere pazienza: i primi vincitori, così come il dato sull'affluenza, non saranno infatti subito noti la sera stessa del voto: un quadro complessivo si avrà solo il 2 gennaio visto che l'1 è prevista la pausa di Capodanno. Nelle 9 regioni in cui si vota oggi, spiegano fonti del Pd, i dati principali, come i primi 10 nomi in graduatoria ed il numero dei votanti, si conosceranno il 31, mentre per le 11 regioni in cui si vota domani le graduatorie dei candidati non saranno note prima del 2 gennaio. La sintesi finale sulle liste, inclusi i nomi dei capilista e la quota del 10 per cento del "listino" è invece all'ordine del giorno della direzione nazionale dell'8 gennaio 2013.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi