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Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2013 alle ore 14:07.

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Nella foto Federico Pizzarotti, sindaco grillino di ParmaNella foto Federico Pizzarotti, sindaco grillino di Parma

Promesse da marinaio di quelli di lungo corso, capaci di navigare sull'onda giusta, prenderla e cavalcarla. Tradotto in politichese: parole da campagna elettorale che cavalca l'onda delle promesse spot che pagano al chiuso della cabina. Se non vuole essere accusato di far parte di quella classe politica che promette e non mantiene e che il suo Movimento aborrisce, bisognerà proprio che Federico Pizzarotti, sindaco grillino di Parma, inizi a fare qualcosa di quello che meno di un anno fa aveva promesso, giurato e garantito. Anzi di più: aveva inserito nel suo programma di 34 pagine.

Registrata la sconfitta sull'inceneritore, contro una sentenza del Riesame poco può la battagliera ‘vis' grillina, il sindaco non spunta nemmeno altre due delle voci che gli avevano fatto guadagnare simpatie e voti: Imu e Quoziente Parma. Con ordine: per la tassa sugli immobili Pizzarotti aveva promesso di ridurre l'aliquota dallo 0,6% (il massimo consentito), a un tasso più ragionevole. L'attualità registra che 0,6% era con la giunta precedente e 0,6% è con quella attuale. «Prima di tutto dovevamo mettere in sicurezza i conti del Comune», ha spiegato il sindaco con parole degne di Mario Monti allorché prese in mano l'Italia disastrata di fine 2011. Casse sul cui contenuto, comunque, c'è pochissima chiarezza.

I fatti: il Comune di Parma viene commissariato a ottobre 2011 dopo le dimissioni di Pietro Vignali che lascia lo scranno con un buco di svariate centinaia di milioni di euro. Quanti? Nei mesi successivi, quelli in cui si alternano come commissari straordinari Anna Maria Cancellieri e Mario Ciclosi inizia a farsi un po' di chiarezza e quando quest'ultimo saluta la città per lasciare il posto a Pizzarotti dichiara un "rosso" nelle casse comunali di oltre 800milioni di euro. Pizzarotti afferma invece che il buco sia di poco superiore ai 600milioni e, tanto per ingarbugliare ancora di più la matassa, il sito Tgcom.it, di recente certifica un passivo ancora superiore agli 800milioni.

Capire esattamente quanto manchi in cassa è impossibile; non lo è invece registrare un'altra promessa mancata del grillino, il Quoziente Parma. Si tratta di un strumento a disposizione del sistema di welfare del Comune per sostenere le famiglie in difficoltà economiche attraverso sgravi fiscali calcolati in base al numero dei figli. Nel piano tariffario per il 2013 votato lo scorso novembre il Quoziente Parma è sparito "per costi troppo alti", spiegano dal Comune. Tornerà? L'assessore al welfare, Laura Rossi, si è affrettata a tranquillizzare tutti spiegando che verranno adottate nuove misure a sostegno delle fasce deboli, aggiungendo comunque che la priorità è quella di abbassare l'Imu.

Ecco, a conti fatti, Pizzarotti dice che l'Imu per il momento non si può rivedere e il suo assessore dice che prima di fare altri interventi a favore della popolazione in difficoltà si deve sistemare l'aliquota Imu. Risultato attuale: le casse del Comune restano in rosso, esattamente come quelle di tanti elettori di Pizzarotti che il 17 dicembre hanno pagato una tassa sulla casa di proprietà tra le più alte d'Italia e da qualche giorno non hanno nemmeno più un sistema "paracadute" come il Quoziente Parma. Che dire: la giunta grillina ha ampi margini di miglioramento.

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