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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 12:15.

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Delio Rossi (LaPresse)Delio Rossi (LaPresse)

Vladimir come Sven
Cade la Juventus ma dietro pensano bene di non approffitarne, vedi Fiorentina e Inter. Così, tralasciando i punti di domanda sul rigore vittoria con il Cagliari, la copertina della prima giornata del 2013 (l'ultima del girone d'andata) se la prende tutta la Lazio.

Con un piccolo, ma significativo, record annesso: i 39 punti dopo 19 giornate raccolti dai ragazzi di Petkovic eguagliano lo squadrone biancoceleste di Sven Goran Eriksson del 1999-2000. Sì, quello che poi vinse lo scudetto rimontando 9 punti alla Juve nelle ultime 8 giornate. Ora i punti da rimontare sono 5, ma le giornate a disposizione 19. Tutto può succedere. La Lazio, nonostante il secondo posto in classifica, ha l'ottavo attacco in A (28 gol) e quella col Cagliari è stata l'ottava vittoria su dodici con un solo gol di scarto. Scrivi Lazio, leggi cinismo.

D-day Doria
È lungo sette anni il passo da Diana a Delio, dall'ultima vittoria blucerchiata in casa della Juventus firmata Aimo Diana (1-0, 2 febbraio 2005) a quella di ieri della Samp guidata da Delio Rossi. Ma il tecnico riminese non è nuovo allo sgambetto rifilato a domicilio alla Vecchia Signora, anzi. Sono quattro i successi (siamo a tre consecutivi) in carriera per Rossi a Torino in tre stadi diversi: prima dell'impresa della Sampdoria allo Juventus Stadium, da ricordare lo storico 4-3 alla guida del Lecce nel 2004 al Delle Alpi e le due vittorie con il Palermo all'Olimpico (2-0 nel 2009-2010 e 3-1 nel 2010-2011).

Il sorpasso del Matador
Cavani 16, El Shaarawy 14. Cambia il leader della classifica marcatori con El Matador che supera il milanista grazie alla sesta tripletta in Serie A. Tutte con la maglia del Napoli e tutte in partite di primo livello, ammesso che ce ne siano di rango inferiore: due alla Lazio, una a Milan, Juventus, Roma e Sampdoria. L'uruguaiano sale a 26 gol stagionali in 24 partite (1.08 media-gol) ed è il secondo giocatore di sempre, il primo napoletano, a segnare tre gol in un Napoli-Roma dopo la tripletta di Pedro "piedone" Manfredini nel 1963 con la maglia giallorossa.

Inter in picchiata
Sabato 3 novembre, ore 22.35, l'Inter è seconda in classifica a -1 dalla Juventus. Nelle successive 8 partite la squadra di Andrea Stramaccioni ha raccolto appena 8 punti frutto di due vittorie, due pareggi e quattro sconfitte, cedendo 8 lunghezze alla capolista e scendendo due gradini in classifica dal 2° al 4° posto parimerito con la Fiorentina.

L'aveva detto
Cristiano Bergodi l'aveva detto: «Il "Franchi" mi porta bene». Vero. Da giocatore segnò a Firenze nel 1994 con la maglia della Lazio uno dei sei gol della carriera, mentre da tecnico ha ottenuto una vittoria fondamentale per la rincorsa salvezza del suo Pescara salito a +4 sulla zona retrocessione. Per gli abruzzesi si tratta del primo, storico successo in A in casa della Fiorentina dopo 5 sconfitte. In questi 6 confronti sono 4 le reti totali segnate dal Pescara, tutte con giocatori stranieri: tre brasiliani (Edmar e Leo Junior nel 1988, Jonathas domenica) e lo svedese Celik.

Preso Gabetto
Continua la scalata di Totò Di Natale ai piani alti della classifica marcatori ogni epoca in Serie A: con la doppietta all'Inter il capitano dell'Udinese raggiunge Guglielmo Gabetto (storico attaccante di Juventus e Torino anni '30-'40) a 165 reti nel massimo campionato. Prossima fermata Giuseppe Savoldi a 168 gol.

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