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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2013 alle ore 16:50.
L'ultima modifica è del 09 gennaio 2013 alle ore 14:41.

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Venticinque ambulanze dell'Ares 118 ferme nei pronto soccorso degli ospedali di Roma a causa della mancanza di posti letto nelle strutture. La notizia trapela in tarda mattinata. È il caos. Il ministro della Salute Renato Balduzzi chiede una relazione urgente al 118. La situazione torna alla normalità solo nel pomeriggio, dopo un incontro in Regione Lazio tra Polverini e i responsabili dell'azienda regionale emergenza sanitaria.

L'allarme
A lanciare l'allarme è stato il direttore del 118 di Roma Capitale, Livio De Angelis: «Sono bloccate nei pronto soccorso, alcune da ieri sera, a causa della mancanza di posti letto negli ospedali. Per questo motivo, al momento, il servizio del 118 è fortemente a rischio». Le ambulanze «erano bloccate nei Dea occupati dai pazienti da ricoverare - raccontano fonti del 118 - e tutte le altre 55 ambulanze erano impegnate in servizio per chiamate già ricevute». Insomma: tutti i mezzi non erano disponibili. Storicamente la zona con più di difficoltà di ricovero e sovraffollamento ai Pronto Soccorso è quella di Roma Est servita dagli ospedali Pertini, Policlinico Tor Vergata e Policlinico Casilino. Ma la situazione di congestione, fanno notare dal 118, «ormai è comune a tutta la città».

Ogni giorno nei pronto soccorso del Lazio restano in attesa tra i 200 e i 400 malati (intervista di Manuela Perrone)

La nota della Regione
Nel pomeriggio è arrivata la nota della Regione Lazio: il presidente della Regione Lazio Renata Polverini - si legge nella comunicazione - ha incontrato presso la sede della Giunta il direttore generale dell'Ares 118, Antonio De Santis: «dopo due ore dalla segnalazione, la problematica appare del tutto risolta. Di questo la presidente Polverini ha già informato il Sindaco di Roma Capitale e il Prefetto di Roma».

Polveriera Lazio

Mancano i posti letto, il paziente deve restare in barella
De Angelis aveva scritto una lettera ai responsabili di ogni pronto soccorso della capitale chiedendo «la liberazione delle ambulanze in quanto il servizio è fortemente limitato». Il direttore del servizio 118 di Roma aveva inviato la stessa lettera anche al sindaco, al prefetto, al questore di Roma e alla Regione Lazio. Le ambulanze erano ferme nei pronto soccorso perchè il paziente è costretto a restare in barella a causa della mancanza di posti letto. De Angelis aveva chiesto «a tutte istituzioni coinvolte di intervenire».

I medici d'urgenza: la colpa è anche sell'influenza
Secondo il presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu) Giorgio Carbone la situazione a Roma è «precipitata» anche per effetto di una situazione contingente, ovvero l'epidemia influenzale in corso: «I casi sono in aumento - ha spiegato - e quest'anno è diminuito il numero delle persone che si sono vaccinate. Dunque, già si registra un maggiore afflusso ai Pronto soccorso, complice anche il fatto che durante le feste si riduce l'assistenza sul territorio e da parte dei medici di base e aumenta, quindi, il ricorso agli ospedali».

L'Ares 118 di Roma ha a disposizione 80 ambulanze
L'Ares 118 di Roma riceve circa un milione di chiamate l'anno ed effettua oltre 330 mila interventi. «Su Roma - spiegano fonti dell'azienda regionale emergenza sanitaria - abbiamo a disposizione 80 ambulanze, di cui il 20% medicalizzate (con medico a bordo); quattro automediche e tre elicotteri che però devono coprire tutta la Regione». Il personale operativo, invece, vale a dire la "flotta" tra medici, infermieri e autisti che operano su Roma, è invece di circa 1000 persone.

Pronto soccorso, l'attesa aumenta negli ospedali specializzati
Dal Rapporto 2011 sull'attività ospedaliera del Lazio, messo a punto dall'Agenzia di sanità pubblica (Asp) della Regione, emerge che un paziente in codice verde aspetta in media più di un'ora prima di essere visitato. Attesa che si riduce a circa mezz'ora per un codice giallo e a oltre due ore per uno bianco. Dall'indagine dell'Agenzia emerge però con chiarezza la differenza dei tempi di attesa a seconda del tipo di struttura che prende in carico il paziente. Più la struttura è complessa, ad esempio un Dea di II livello, e più i tempi si dilatano. Se per un codice giallo in un Dea di I livello si attendono in media 29 minuti per la visita, in un Dea di II livello si arriva ad aspettare mediamente 42 minuti. Stesso discorso per i codici verdi: se in un pronto soccorso l'attesa è di 41 minuti, in un Dea di II livello si arriva a 76.

Zingaretti (Pd): ambulanze ferme, esempio del dramma Lazio
Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha commentato il blocco delle ambulanze su twitter: è «l'ennesimo esempio del dramma in cui hanno fatto precipitare la sanità nel Lazio».

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