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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 10:21.

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È morta questa mattina in una clinica romana, Mariangela Melato, attrice, 71 anni, di Milano, una delle più celebri interpreti italiane di cinema e teatro, grande Medea sul palcoscenico, grande interprete della migliore commedia italiana: «Mimì metallurgico ferito nell'onore», «La classe operaia va in paradiso», «Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto» con Giancarlo Giannini: «Ora non riesco a parlare» dice Lina Wertmuller al telefono, regista che firmò quel film, «Lo so, volete un commento, due parole. Ma ora no».

Melato ha fatto di tutto, ruoli comici e drammatici, personaggi molto lontani tra loro ma sempre intensi. È stata Fiore, l'amante milanese del emigrato meridionale, comunista e proletario Mimì Metallurgico «Trotskista non vuol dire puttana», ma è stata anche l'irresistibile Raffaella Pavone Lanzetti di «Travolti da un destino» che litiga e s'innamora del mozzo Carunchio-Giancarlo Giannini. La milanese bella-bionda-ricca-snob sempre sul filo del clichè ma grande perché oltre il luogo comune, la migliore incarnazione della borghesia milanese arrogante e superficiale che solo una milanese poteva raccontare.

A teatro ha fatto Medea e Filumena Marturano al fianco di Massimo Ranieri, in replica su Rai1 a Capodanno. Giovanissima studia pittura all'Accademia di Brera, disegnando manifesti e lavorando come vetrinista alla Rinascente per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani. Non ancora ventenne entra a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli con il quale esordisce in "Binario cieco di Terron", rappresentato al Teatro Stabile di Bolzano.

Lavorerà poi con Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Nel 1969 debutta nel cinema con un film di Pupi Avati, "Thomas", e, due anni dopo, recita in "Per grazia ricevuta" di Nino Manfredi. Contemporaneamente dimostra di saper affrontare (anche sul grande schermo) ruoli non solo comici e grotteschi ma anche drammatici, come quelli che interpreta accanto a Gian Maria Volontè in "La classe operaia va in paradiso" (1971) e "Todo modo" (1976), entrambi di Elio Petri, o quello di Mara in "Caro Michele" di Mario Monicelli. Attrice versatile dagli infiniti talenti, è anche un' eccellente ballerina, come dimostra sul palcoscenico del Sistina interpretando Belcore di "Alleluja, brava gente". Oppure, al cinema, in "Aiutami a sognare", ancora diretta da Pupi Avati, o in "Domani si balla" di Maurizio Nichetti. Se sul palcoscenico recita nell' "Orlando Furioso", nell' indimenticabile Orestea di Eschilo e in "Quel che sapeva Maisie" da Henry James, spettacoli tutti diretti da Luca Ronconi, dopo essere stata sulla scena ora Fedra ora Medea ora Madre Coraggio, sul grande schermo si ritrova con Ugo Tognazzi, tra i fasti della Belle epoque, ne "Il petomane" (di Pasquale Festa Campanile, 1983) per essere poi trasportata tra le anime burlone di un cimitero in "Mortacci" di Sergio Citti.

Negli anni '90 si dedica soprattutto al teatro ma nel 1999 non rinuncia a comparire nell'affollato cast di "I panni sporchi" di Mario Monicelli. Molto attiva anche sul piccolo schermo, dopo il successo dei primi due episodi del film televisivo "Una vita in gioco", rispettivamente diretti da Franco Giraldi (1991) e Giuseppe Bertolucci (1992), compare in "Due volte vent' anni" (di Livia Giampalmo), tratto dall' omonimo romanzo di Lidia Ravera. Torna al cinema per interpretare la sorella di Enzo Tortora in "Un uomo per bene" (di Maurizio Zaccaro, 1999) e "L' amore probabilmente" di Giuseppe Bertolucci (2001). Nel 2007 si era presa una pausa dal teatro impegnato portando in scena 'Sola me ne vò dove ballava e cantava come una vera show girl. Anzi come Madonna, la cantante rock che l'aveva sfidata sul suo terreno nel remake di 'Travolti da un insolito destinò. "Ora tocca a me - disse in quell'occasione la Melato - renderle la pariglia". In tv si è vista negli ultimi anni in Rebecca, la prima moglie regia di Riccardo Milani (2008) e in una splendida Filumena Marturano (2010), con Massimo Ranieri andata anche in replica su Rai1 nel giorno di capodanno.

Sul Sole 24 Ore oggi in edicola Renzo Arbore ricorda la Melato nella sua esperienza personale e professionale.

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