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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 16:57.

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Formigoni ha spiegato il perche' della sua scelta, e del suo rapido passaggio da Albertini al Pdl. Ripercorse rapidamente le tappe degli ultimi mesi -tra inchieste e crisi politiche-, ha ricordato che Albertini era inizialmente un candidato forte della societa' civile per la Lombardia. Inoltre per l'equilibrio del Nord, era sua intenzione non rompere l'alleanza con la Lega. ''Volevamo tenere insieme le due cose, ma abbiamo perso. Come ha fatto Renzi nel Pd abbiamo perso, ma ne e' valsa la pena. Nemmeno lui e' uscito dal Pd, quindi non si spiega perche' qui si parla di una ritirata'', ha detto Formigoni, che oggi ha parlato sempre al plurale, ricordando che il ''noi'' e' riferito ad un ''gruppo di persone che con lui hanno collaborato per anni''. Per il governatore si tratta di una ''scelta comune'', condivisa ''tra amici'' (non meglio definiti).

Poi il governatore si riferisce a Albertini e Ambrosoli: ''Ci siamo accorti di avere una golden share per far vincere il centrodestra. Se non lo avessimo fatto avremmo favorito il centrosinistra, considerato che Albertini e' destinato a perdere''.

Quindi attacca il centrosinistra:''se arrivassero loro cancellerebbero i bonus per la scuola privata, il voucher famiglia, il fondo Nasko. Raderebbero tutto al suolo''.

Infine smentisce la trattativa su posti e amici. ''Ci sono solo ottimi consiglieri che il partito intende ricandidare, ma compete non a me ma al partito, dove io rimango perche' ho la possibilita' di scrivere un programma''. E poi, trionfale, sottolinea: ''si dice che tratterei per un seggio, ma forse Formigoni vale più di un seggio''. Infine ha chiuso parlando della sua candidatura: ''niente di deciso, lo valutero', ma non cerco l'immunita'. Ho avuto undici indagini e undici assoluzioni, non ne ho bisogno''.

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