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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 12:32.

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Dal profilo Facebook del Sindaco di Napoli De Magistris

Se ami questa città, non puoi consentire che sia trattata come un palcoscenico pulp da piegare alla speculazione mediatica e commerciale. Se ami questa città, non puoi consentire che sia strumentalizzata a fine elettorale. Credo che Saviano (con la lettera pubblicata su l'Espresso, ndr) non faccia un danno all'amministrazione o al sindaco, rispetto ai quali ogni critica è lecita, ma faccia un danno a Napoli.

Come ho detto in merito alla fiction Gomorra2, pur rispettando il diritto alla comunicazione e alla libera espressione artistica, comunque eviterò politicamente la riduzione di Scampia a merce da circo mediatico. Allo stesso modo contrasterò la trasformazione delle problematiche cittadine, in primis i rifiuti, a carne da macello elettorale.

Non posso non osservare, infatti, la tempistica 'precisa' e gli spazi 'definiti' di questa crociata unilaterale che Saviano ha ingaggiato: a poche settimane dal voto e su alcuni organi di informazione, vicini a quelle forze partitiche che pure hanno sostenuto il governo Monti (che ha strozzato i comuni, fra i quali il nostro) e che hanno amministrato per decenni questa città e questa Regione. Se lo ricorda questo Saviano?

Erano i tempi dell'emergenza rifiuti e delle consulenze a pioggia, i tempi delle partecipate costruite come serbatoi di voti, durante i quali il lavoro era gestito come strumento di consenso elettorale. Erano gli anni in cui, amministrando in un 'certo' modo, si determinavano premesse negative per conseguenze drammatiche: quelle che oggi combattiamo quotidianamente e che impediscono la crescita della città.

A quali conseguenze mi riferisco? Un miliardo e mezzo di debito e ottocento milioni di disavanzo del Comune della terza città di Italia. Se la ricorda Saviano quella stagione? Se lo ricorda chi amministrava allora? E nonostante l'assenza di risorse, Napoli è da un anno e mezzo al riparo dall'emergenza rifiuti ed ha riconquistato, anche per questo, una nuova immagine internazionale, come dimostra la presenza turistica e la sua capacità di attrarre eventi.

Saviano capisce quale sforzo totalizzante è stato compiuto per evitare i sacchetti in strada, senza costruire altre discariche o inceneritori, e contrastando le tante "manine" che vorrebbero ancora Napoli in ginocchio sommersa dalla spazzatura? Ed in quella pista ciclabile - fatta con soldi che se non utilizzati per quello andavano persi - oppure nel lungomare chiuso al traffico e aperto alle persone e alle emozioni, sui quali Saviano ironizza, è sintetizzato ed evocato un modello di città eco-sostenibile ed europea che vogliamo realizzare ma che l'assenza di risorse ci ritarda nel completare.

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