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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2013 alle ore 16:56.

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Dietrofront per invalidi civili al 100 per cento. Così come in passato, il reddito che verrà preso in considerazione per valutare il diritto alla pensione sarà solo quello del diretto interessato. A differenza di quanto comunicato dall'Inps a fine 2012, non ci sarà il cumulo con quello dell'eventuale coniuge.

A confermarlo è direttamente l'Inps con il messaggio 717 pubblicato oggi che dovrebbe mettere fine, almeno per il momento, alle polemiche sorte dopo la pubblicazione della circolare 149 del 2012 sempre da parte dell'istituto di previdenza. Nella tabella M.3 dell'allegato 2, infatti, veniva precisato che il requisito reddituale (16.127,30 euro) per avere diritto all'invalidità civile totale per il 2013 era coniugale e non più solo quello del diretto interessato.

Una variazione, quella dell'Inps, collegata a una sentenza della Corte di cassazione (la numero 4677/2011) con cui i giudici, pur prendendo atto di precedenti sentenze discordanti (a volte si è stabilito che il limite era riferito al solo invalido, altre volte ai coniugi), è stato deciso che l'importo massimo va riferito alla coppia.

Dopo le critiche contro tale novità che si sono levate nei giorni scorsi da parte di sindacati e alcune forze politiche, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il 7 gennaio ha avviato un'istruttoria e sabato ha scritto al presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua chiedendo di valutare la situazione in attesa del completamento dell'istruttoria. Oggi l'istituto ha deciso di ritornare al passato, «in attesa della preannunziata nota ministeriale a chiarimento della complessa materia dei limiti reddituali delle pensioni di inabilità civile».

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