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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2013 alle ore 09:40.

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Complice il clima recessivo della zona euro, nel 2012 il prodotto interno lordo tedesco ha accusato una brusca frenata, crescendo solamente dello 0,7%, contro il 3% registrato nel 2011. Il dato è stato reso noto da Destatis, l'ufficio statistico federale, ed è leggermente peggiore delle attese degli analisti che si attestavano intorno a un +0,8%. Secondo le stime preliminari sul quarto trimestre del 2012 gli ultimi tre mesi dell'anno scorso dovrebbero aver registrato una contrazione del Pil dello 0,5%, un dato inferiore alle aspettative

Ancora una volta le esportazioni sono state un fattore di crescita per la prima economia del Vecchio continente con un incremento del 4,1% anno su anno (contro però il +7,8% del 2011), mentre le importazioni sono aumentate del 2,3%. »Forse la Germania non è più l'isola felice dell'eurozona, ma resta comunque un'isola di crescita in un mare di recessione», spiega Carsten Brzeski, un economista di Ing.

Tra i fattori che hanno pesato sulla flessione della crescita non ci sono tanto i consumi domestici (+0,8%) né quelli della macchina statale (+1%), ma gli investimenti. Quelli in macchinari ed equipaggiamenti sono crollati del 4,4%, mentre quelli nel settore della costruzioni hanno registrato una flessione dell'1,1%. La pubblicazione del dato ufficiale sul Pil del quarto trimestre del 2012 è in programma per il 14 febbraio, mentre mercoledì il governo dovrebbe rendere note le sue stime di crescita per il 2013

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